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626, MENO OBBLIGHI MA PER TUTTI

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Passi decisivi per il Testo Unico per la sicurezza e la salute sul lavoro, che entro il marzo del 2005, dovrà rivisitare il Decreto Legislativo 626/94 a dieci anni dalla sua emanazione e dopo un susseguirsi di integrazioni e modifiche. Nelle intenzioni del Ministero del Lavoro il Testo Unico, che in settimana potrebbe essere presentato al Consiglio dei Ministri, estende le tutele anche a tutte le nuove figure contrattuali previste dalla Riforma Biagi e al tempo stesso vuole mettere ordine “all’eccesso di regolamentazione legislativa” dovuta al recepimento di numerose direttive comunitarie. Per quanto riguarda l’estensione delle tutele, la sicurezza sul lavoro riguarderà i settori pubblici e privati e tutti i lavoratori indipendentemente dal tipo di contratto stipulato con il datore di lavoro o con il committente. Infatti, nell’attuale decreto legislativo 626/94 molte attività di lavoro diverse da quelle “subordinate” non rientrano nel campo di applicazione. Così saranno previste tutele per collaboratori, lavoratori a termine e “in affitto”, stagisti e telelavoratori subordinati. Cambiano le regole sul documento di valutazione del rischio, la cui redazione sarà rimessa alla discrezionalità del datore di lavoro, purchè sia “completo”. Tutte le prescrizioni tecniche relative ad attrezzature ed impianti saranno ricondotte nell’ambito di rispetto dei principi di sicurezza europei è di “buone prassi”, ovvero soluzioni organizzative e procedurali che permettono di ottenere riduzione dei rischi, miglioramento delle condizioni di lavoro e promozione della salute sui luoghi di lavoro validate da organismi competenti. Dalla semplificazione è interessata anche la normativa sul pronto soccorso in azienda. Se passerà, il testo Unico approntato dal Ministero del Lavoro non stabilisce nulla circa i contenuti e le caratteristiche organizzative del primo intervento in caso di incidenti limitandosi a stabilire che le disposizioni del Decreto 388/2003 sono da considerarsi “buona prassi”. Cassetta di pronto soccorso addio? ( fonti Italia Oggi e Il Sole 24 Ore)