Per la prima volta Bruxelles si prepara a suggerire - in un proprio documento - il ritorno della fiorentina sul piatto degli italiani e degli europei da quando dal 2001 fu messa al bando. Sara' il commissario Ue alla sanita' David Byrne a presentare ai ministri dell'agricoltura dell'Ue, oggi a Lussemburgo, una strategia globale per adeguare le azioni di prevenzione in vigore in Europa al continuo declino della diffusione del morbo della mucca pazza. Per l'Italia è presente il ministro per le politiche agricole Gianni Alemanno. La soluzione comunitaria per il ritorno della pregiata bistecca con l'osso e' gia' stata da tempo individuata. Dal documento viene quindi la conferma ad innalzare l'eta' dei bovini a partire dalla quale scatta l'obbligo Ue di eliminare la colonna vertebrale. Per salvare la fiorentina, sarebbe infatti sufficiente rimuovere la colonna vertebrale nell'animale a partire da 18 mesi, e non piu' a 12 mesi come avviene ora. Presentato in modo isolato, questo approccio non e' riuscito a riunire fino ad oggi nell'Ue una maggioranza di stati membri a favore. La novita' del documento, rispetto al passato, e' l' inserimento di questo approccio in una strategia globale in cui si suggerisce, tra l'altro, la fine dell'embargo sulle esportazioni di animali dal Regno Unito, congiuntamente alla soppressione delle numerose restrizioni ancora in vigore per la vendita sul mercato europeo delle loro carni. Dal primo agosto 1999 infatti, la carne britannica puo' essere esportata, ma a condizioni molto severe. Di fatto, solo quantitativi limitati, che transitano da determinati macelli, riescono a superare la frontiere. Nell'ambito della nuova strategia, Bruxelles punta anche ad reintegrare le farine di pesce, ora proibite, nell'alimentazione dei bovini, essendo i laboratori attualmente in grado di effettuare test per distinguere le proteine di pesce da quelle animali che sono vietate in quanto considerate il principale veicolo di diffusione del morbo. In questo quadro sono previsti anche interventi piu' tecnici come l'innalzamento dell'eta' dei bovini sottoposti ai test anti-Bse. Da notare, sottolineano osservatori a Bruxelles, che questa strategia risponde alle esigenze di numerosi partner, ed in questa ottica si puo' dire che il documento getta basi concrete per una decisione a favore del ritorno della fiorentina. La parola passa ora alla futura Commissione europea, che potra' constatare i risultati positivi dell'arsenale di misure introdotte dall'Unione nell'ultimo quinquennio. E in primo luogo il continuo declino in Europa dell'encefalite spongiforme bovina (Bse) con la sola esclusione di alcuni nuovi stati membri, dove pero' i casi restano ancora limitati. I dati parlano chiaro: nel 2003 i casi di Bse nell'Ue sono regrediti del 40% rispetto ad un anno prima, mentre nei primi nove mesi del 2004, sono stati registrati meno della meta' dei casi individuati in tutto il 2003. (ANSA).