"Da parte del Ministero c’è stata molta disponibilità. Abbiamo preso l’impegno che ci è stato chiesto dal Senatore Cursi e dal dottor Santucci di produrre una documentazione dettagliata sulla nostra professione e sui suoi sviluppi in ippodromo. La nostra documentazione sarà esaminata nel corso di successivi colloqui". E’ moderatamente soddisfatto il presidente dell’ANVU Giuseppe Cascio all’indomani dei colloqui con l’UNIRE presso il Ministero della Salute. Convocati dal Sottosegretario Cursi e affiancati dal dottor Ugo Santucci della Direzione di Sanità Veterinaria, i veterinari dell’UNIRE hanno illustrato la loro situazione professionale, dopo la bocciatura da parte della FNOVI delle tariffe praticate dall’Unione, non più adeguate alle nuove, delicate mansioni a carico dei colleghi ippiatri. Il Segretario generale Franco Panzironi ha ribadito le difficoltà economiche dell’Ente e motivato i ritardi nei pagamenti adducendo problemi di ordine tecnico di tipo transitorio. Secondo Panzironi l’Unione ha comunque riconosciuto uno status quo ai medici veterinari. Nel corso dei colloqui si è anche toccata la questione del 50% di incremento dichiarato dal Segretario nel corso di un’intervista, poi smentito dall’ANVU, ed effettivamente ricondotto ad un più realistico 38%.
“Lavoravamo per 5 e venivamo pagati per 5, oggi lavoriamo per 10 e veniamo ancora pagati per 5” – ha detto Cascio che ha proposto di regolamentare i pagamenti accordandosi con l’Unione sui termini massimi entro cui onorarli.
Una proposta, sostenuta dal Presidente ANMVI Paolo Bossi che ha chiesto più tempestività nell’onorare le prestazioni veterinarie, ma anche la previsione di una indennità di trasferta. Oggi l’Ente riconosce solo il rimborso dei costi di viaggio e di permanenza. “ Sarebbe corretto- ha osservato Cascio- ma quel che vogliamo ottenere è principalmente un riconoscimento chiaro del valore professionale delle nostre prestazioni”. Analogo richiamo al decoro professionale e alla deontologia è stato avanzato dalla FNOVI rappresentata dal Presidente D’Addario e dal Consigliere Renato Del Savio. Il nuovo Regolamento sul controllo delle sostanze proibite affida al medico veterinario nuove mansioni e nuove responsabilità: “in caso di accertamenti – conclude Cascio- dai carabinieri del NAS ci andiamo noi e siamo noi a dover rispondere alla magistratura del nostro operato”.