La Commissione Cultura della Camera ha bocciato un emendamento che avrebbe bloccato la sanatoria “anti-numero chiuso”. Si tratta della riammissione ai corsi di laurea a numero programmato di quegli studenti che erano stati esclusi dall'immatricolazione all’anno accademico 2000-2001. Pessimisti gli odontoiatri, da tempo in prima linea contro il Disegno di legge “ Norme in materia di regolarizzazione delle iscrizioni ai corsi di diploma universitario e di laurea per l’anno accademico 2000-2001”, approvato al Senato, che cancella il voto negativo assegnato ad alcuni studenti che fallirono i test di ingresso. Anche la FNOVI aveva espresso contrarietà: “ L’ammissione di studenti in sovrannumero – aveva dichiarato il Presidente D’Addario- cozza con l’esigenza dell’università di garantire, con strutture e un numero di docenti adeguati una formazione appropriata”. La FNOVI aveva anche chiesto agli Ordini provinciali di attivarsi e di sensibilizzare i parlamentari del loro territorio. Durissimo il presidente della Commissione odontoiatri, Giuseppe Renzo: "Il parere contrario degli ordini professionali è stato clamorosamente irriso e considerato soltanto lamento corporativo, mentre è prevalsa la logica clientelare che vuole tutelare solo pochi figli di papà che non furono in grado di superare le prove di ammissione ai corsi di laurea.
Il numero programmato, con relativo test di accesso, è stato reso necessario proprio per alcuni corsi di laurea ritenuti "sensibili" - come Odontoiatria, appunto, Medicina e Chirurgia, Veterinaria e Architettura -considerando indispensabile una prova per verificare un livello culturale minimo di accesso a studi delicati”.