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ARACNIDI, GUIDI RISPONDE A MANCUSO

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Ieri, il Sottosegretario alla Salute Antonio Guidi, ha risposto per conto del Governo a due interrogazioni parlamentari presentate dall’On Gianni Mancuso sulla questione della detenzione degli aracnidi potenzialmente pericolosi per l’uomo. La prima interrogazione, risalente al dicembre del 2003, era rivolta ai Ministri dell’Interno, dell’Ambiente e della Salute per sapere se i Dicasteri competenti intendessero “ procedere ad una modifica del Decreto interministeriale del 19 aprile 1996 e successive modifiche ed integrazioni recante «Elenco delle specie animali che possano costituire pericolo per la salute e l'incolumità pubblica e di cui è proibita la detenzione». Il sottosegretario Guidi ha risposto a questo riguardo che “è stata istituita una Commissione, formata da rappresentanti dei Ministeri competenti e da esperti qualificati”, la quale “provvederà a predisporre un elenco degli aracnidi, classificati in due distinte liste, secondo il criterio della pericolosità per l’uomo, successivamente sarà emanato, appena possibile, il relativo provvedimento ministeriale”. La Commissione, ha ricordato inoltre Guidi, “dovrà fornire il proprio supporto tecnico scientifico in merito alle controversie legate al commercio ed alla detenzione , e in merito, inoltre, ad eventuali richieste di deroga alla normativa vigente”. La seconda interrogazione parlamentare, del gennaio 2004, si rivolgeva solo ai Ministri dell’Interno e della Salute per sapere “se il Ministro dell'interno non voglia disporre urgentemente una circolare da inviare agli uffici territoriali del Governo al fine di non tenere in alcun conto quanto riportato nel documento in carta intestata della Regione Puglia - Ausl Legge/1”, nel quale si leggono, scrive Mancuso nell’interrogazione, “gravi e fuorvianti affermazioni”, tra cui quella che sia « estremamente penalizzante per la ricerca scientifica le motivazioni per le quali si dovrebbe procedere al divieto di detenzione”. Il documento portava la firma del Direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione della ASL di Lecce e dell’aracnologo Roberto Pepe, del Museo Civico di Storia Naturale di Calimera (LE). Per Mancuso, il contenuto del documento “non trova riscontro proprio nella previsione della legge 150 del 1992, la quale dispone la deroga al divieto di detenzione per le «istituzioni scientifiche e di ricerca iscritte nel registro istituito dall'articolo 5-bis, comma 8»” Il Sottosegretario Guidi ha risposto ieri che il Direttore della ASL di Lecce ha utilizzato “in buona fede e per mero errore materiale” la carta intestata della ASL , che le sue dichiarazioni “ non possono essere riconducibili a posizioni ufficiali dell’Azienda suddetta”e che per il futuro è stato invitato “ a non formulare alcuna opinione e per conto dell’Azienda.