Il 31 maggio il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha firmato il Decreto che stabilisce i requisiti per l’accreditamento delle società scientifiche che svolgono attività di formazione continua. Secondo il Commissario ECM per la veterinaria Gaetano Penocchio“il riconoscimento ministeriale consegue alla semplice valutazione di parametri quantitativi, nulla significando i contenuti culturali e di qualità”. Tre i requisiti stabiliti dal Ministero: rilevanza di carattere nazionale, con organizzazione presente in almeno 12 regioni, rappresentatività di almeno il 30% dei professionisti e infine Atto costitutivo e Statuto, redatti per atto pubblico, con esplicite indicazioni sull’attività ECM. Secondo Penocchio “ in conseguenza di quanto decretato saranno escluse dal riconoscimento le articolazioni culturali di tutte le professioni sanitarie che non dispongono di una organizzazione presente in almeno 12 regioni, situazione questa che diventa più grave nelle professioni, come quella veterinaria, che hanno qualche migliaia di iscritti e molte aree di esercizio professionale. Ciò malgrado i percorsi (tutti da inventare) consentiranno un “riconoscimento” regionale delle articolazioni culturali locali”. Ma le critiche del Commissario ECM non finiscono qui. Il decreto infatti è, a suo giudizio, gravato da “eccesso di burocrazia”, evidenzia l’ “ormai abituale confusione di ruoli che attribuisce una veste pubblica ad un soggetto privato (la FISM)” e una inversione di tendenza rispetto alla impostazione adottata fino ad ora: “oggi- spiega Penocchio- tutti i soggetti pubblici e privati entrano nel sistema di educazione continua in medicina in qualità di formatori”.