Secondo la relazione annuale della Commissione bicamerale di controllo sugli Enti, relativa ai bilanci 2002/2003 degli enti previdenziali, la composizione dei portafogli delle Casse private è troppo sbilanciata a favore di azioni o altri investimenti rischiosi, come le gestioni patrimoniali e i fondi comuni.
La scelta degli investimenti ad alto rischio, secondo la Commissione, non è coerente con i fini istituzionali degli enti, che non possono assumere natura speculativa. La categoria “titoli”, promossa con riserva, per la Commissione è “un’area grigia, perchè potrebbe comprendere anche corporate bond, che hanno un rischio non confrontabile con i titoli di Stato”.
Nel panorama delle casse “spericolate” fanno eccezione l’ENPAF ( l’ente dei farmacisti con una percentuale di investimenti a basso rischio del 77%) e l’ENPAV.
Nel dettaglio, l’ente di previdenza dei veterinari ha investito il 50% in attività a basso rischio, il 22% in titoli a breve e medio-lungo termine e il 28% in attività ad alto rischio. Le attività a basso rischio si riferiscono ad attività liquide (4,7- corrispondenti a conti correnti e altri depositi bancari e postali ), pronti contro termine (44,8); quelle ad alto rischio si riferiscono ad azioni ( 6,1) e altri investimenti (21,2) ovvero valori mobiliari, fra cui rientrano le gestioni patrimoniali in fondi. (dati forniti alla Commissione di controllo dall’ENPAV ndr)
La Commissione bicamerale indica quelle dei geometri, dei ragionieri e degli infermieri come le casse più propense ad operazioni sui mercati finanziari. Suggerimenti? improntare la gestione a benchmark rigorosi e sollecitare gli intermediari ad elaborare offerte e soluzioni specifiche. Dato finale:l’Onaosi ha investito tutto il patrimonio in titoli, il 96%.