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ECM, SPONSOR CHIARI E CORRETTI

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La Commissione Nazionale ECM ha stabilito con l’avvio a regime del programma ECM (1° gennaio 2002) di acquisire la denominazione completa degli sponsor commerciali degli eventi accreditati, “al fine di una corretta e completa valutazione”. Con una circolare recapitata ai provider il 7 maggio, la Commissione ribadisce che “nel caso di indicazioni generiche dello/degli sponsor commerciale/i, senza la denominazione della/e Società sponsorizzatrice/i, gli eventi non sono accreditabili”. Inoltre, se le indicazioni riportanti le fonti di finanziamento contrastano con le informazioni sulla quota individuale di partecipazione “la richiesta di accreditamento dell’evento è automaticamente respinta”. Secondo Vittorio Lodolo D’Oria- esperto in marketing sanitario e relatore per la FISM al Forum del 29 marzo scorso sul conflitto di interessi nell’ECM- la sponsorizzazione “si fonda sull’esistenza di legittimi interessi che ambedue le parti dichiarano in maniera esplicita nel contratto. In altri termini non può sussistere alcuna sponsorizzazione se non vi sono legittimi vantaggi tanto per lo sponsor quanto per lo sponsorizzato ( “sponsee”). Secondo D’Oria, il conflitto d’interessi si verifica solo quando le parti sottaciono tornaconti indebiti, non chiariscono al fruitore del prodotto sponsorizzato la differenza di ruolo fra “sponsor” e “sponsee” e non distinguono fra i messaggi dell’uno e dell’altro. In quest’ultimo caso si profila il rischio di veicolare un messaggio ingannevole. In sostanza, per Lodolo D’Oria si tratta di “trovare un equo accordo, eticamente accettabile, sulle modalità di sponsorizzazione di un evento ECM: da una parte si reperiscono risorse per la formazione e dall’altra si offre all’industria la possibilità di bilanciare la propria azione promozionale diminuendo l’informazione sul prodotto e incoraggiando la formazione scientifica”.