La maggioranza propone la fine del rapporto di esclusivita' dei medici del servizio sanitario nazionale: e' quanto prevede un emendamento al decreto sulle emergenze sanitarie, presentato ieri sera al Senato. L'esame del decreto e' previsto nell'agenda dei lavori d'assemblea gia' a partire da oggi. Il testo dell'emendamento prevede che ogni anno, a novembre, i medici presentino una richiesta per passare al rapporto di lavoro non esclusivo per i dodici mesi successivi, salvo cadenze temporali diverse stabilite dalle regioni. In questo modo si porrebbe fine al principio della irreversibilita' della decisione di prestare la propria opera in via esclusiva per il Ssn, come prevede la legge in vigore. L'emendamento stabilisce inoltre che i medici possano accedere alle cariche direttive delle strutture sanitarie anche in assenza di un rapporto di esclusiva con il Ssn. Giuseppe Garraffo, segretario Generale Cisl Medici ha commentato: “sono da apprezzare i principi liberali della reversibilita' dell'esclusivita', e della fine delle penalizzazioni normative per i medici in libera professione extramoenia”.
Per Massimo Cozza, leader della Cgil-Medici l'emendamento di riforma del lavoro medicoè, ''un ritorno al passato'', una “foglia di fico che serve a coprire l'impoverimento del servizio sanitario nazionale e le gravi inadempienze contrattuali''.
