Sta per partire la commissione regionale degli ordini e delle associazioni professionali della Toscana. La Regione, come hanno già fatto Calabria, Friuli e Lombardia si appresta ad istituire un organismo di raccordo con il mondo professionale. Formalmente la giunta approverà la Commissione il 3 maggio prossimo, ma l’assessore Carla Guidi ha già pubblicamente presentato il progetto, ieri, ai diretti interessati. La commissione sarà composta dall’assessore regionale competente e, separati in due sottogruppi, dai rappresentanti degli ordini e da rappresenti delle professioni non riconosciute. La composizione durerà tre anni. Attraverso il coordinamento regionale ordini e collegi professionali, in piena autonomia organizzativa e finanziaria, potranno partecipare alla formazione degli atti regionali di loro interesse, formulare pareri e proposte e partecipare alle attività di formazione. Federazioni regionali? non proprio, anche se la prima bozza dell’articolato di legge si esprimeva proprio in questi termini. Il termine “coordinamento” è stato preferito a quello di “federazione” per evitare interferenze con le definizioni giuridicamente proprie degli ordini( alcuni dei quali prevedono già le “federazioni regionali”). E’ proprio questo intervento sull’organizzazione territoriale degli ordini l’aspetto più significativo del progetto al varo della Regione Toscana.
