“Questa Federazione non ha mai dubitato della professionalità e della competenza dei servizi veterinari pubblici della Regione Basilicata, né ha posto in discussione la loro efficienza ed i risultati dagli stessi raggiunti”. Ancora meno risulta accettabile (o solo comprensibile) la Sua interpretazione che vorrebbe la nota della Federazione degli Ordini superare lo stesso pensiero dell’estensore arrivando ad identificare addirittura per i veterinari pubblici “scarso senso etico e forti elementi di delegittimazione” e di contro perseguire “propri interessi di bottega”. Così scrive il Presidente della FNOVI, Domenico D’Addario in risposta alle critiche avanzate dalla ASL 2 di Potenza. Secondo il Direttore dell’azienda sanitaria locale del capoluogo della Basilicata, la campagna di sterilizzazione in corso è legittima e da parte della Federazione ci sarebbe una posizione di delegittimazione dell’operato dei veterinari pubblici. “La Federazione – prosegue D’Addario- è oggi, più che mai, impegnata a valorizzare il ruolo dei medici veterinari impegnati in tutte le attività peculiari della professione, ed in questa ottica ha sempre auspicato e perseguito la fattiva interazione di tutti i propri iscritti, indipendentemente dall’area pubblica o privata di appartenenza. Essendo nota alla scrivente Federazione la distribuzione sul territorio delle strutture veterinarie pubbliche e private, si deve dissentire con le Sue considerazioni circa le difficoltà di intervenire su zone marginali e periferiche. L’assistenza veterinaria presente sul territorio è largamente sufficiente a coprire i bisogni dei cittadini proprietari ed è diffusa tanto capillarmente da non consentire alcun tipo di strumentalizzazione.
E sull’Accordo del 26 novembre 2003 per la definizione dei requisiti minimi strutturali per l’erogazione delle prestazioni veterinarie, la FNOVI replica a Nunziata parlando di “ errato convincimento”.
”L’accordo in materia di strutture veterinarie – precisa D’Addario- non contiene alcuna deroga legata al perseguimento di particolari finalità di profilassi e rappresenteremo, con il Ministero competente ed in sede di Conferenza Stato Regioni, la necessità di coordinare il potere legiferante delle Regioni nelle ipotesi in cui investa la materia della “tutela della salute” che è di legislazione concorrente ai sensi del terzo comma dell’art. 117 della Costituzione”.
In conclusione, la FNOVI ribadisce di non comprendere “la ratio che vede un soggetto pubblico, ancorché evidentemente non abbia problemi finanziari, utilizzare risorse pubbliche al fine di erogare prestazioni non dovute che comportano, di fatto, una ricaduta sensibile sul mercato dei servizi professionali. Il problema più serio- conclude D’Addario- non solo in questo caso, è riallineare un sistema di valori che non metta in crisi il senso della Comunità, dei bisogni e dell'opportunità, insomma che ritorni ad essere etico, per il bene della popolazione oltre che della professione. ( nota inviata dalla FNOVI il 26/04/04)