La Direzione precisa inoltre che “nel caso in cui le informazioni sull’attività sierologica non siano effettuate secondo le cadenze previste ai sensi dell’Ordinanza del Ministero della Sanità dell’11 maggio 2001, entro il termine di sette giorni a partire dalla data odierna ( 23 aprile 2004 ndr), lo stato sanitario delle province inadempienti sarà equiparato a quello di territorio con infezione in atto”. La nota si conclude ricordando che quanto esposto vale anche per i territori nei quali è stata effettuata la vaccinazione nel rispetto del programma nazionale, “poichè un’insufficiente sorveglianza non consente di accertare la eventuale presenza di nuovi sierotipi del virus nei confronti dei quali non è stata ancora adottata la profilassi immunizzante”.
Le Province considerate “territorio epidemiologicamente sconosciuto” sono 45, localizzate in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli, Lazio, Liguria, Piemonte,Sardegna, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto: L’aquila, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Rimini, Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine, Frosinone, Rieti, Roma, Viterbo, Imperia, La Spezia, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania, Vercelli, Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Agrigento, Catania, Enna, Messina, Palermo, Siracusa, Trapani, Lucca, Trento, Aosta, Belluno, Rovigo, Treviso, Verona e Vicenza.