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LOMBARDIA, SI’ A CONSULTA PROFESSIONI

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Ridurre le distanze fra istituzioni e professioni, stimolare il Legislatore nazionale ad approvare la riforma delle professioni e studiare i problemi delle professioni, soprattutto di quelle non regolamentate. Con questi obiettivi, il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato ieri l’istituzione di una Consulta delle Professioni, un tavolo di concertazione di cui faranno parte, su base volontaria ordini e professioni non riconosciute e attorno al quale siederà di volta in volta un assessore competente, a seconda del tema in discussione. Della Consulta faranno parte anche cinque consiglieri regionali di cui due dell’ opposizione. Il testo di legge approvato è il frutto dell’abbinamento di tre proposte avanzate da AN Lega e Margherita, sulle quali la Regione lavorava da un paio di anni. Soddisfatto il relatore Paolo Danuvola (Margherita) che ha spiegato: “l’organismo costituirà un’opportunità sia per chi ha consolidata esperienza ordinistica sia per quanti esercitano attività emergenti". Critica la reazione dell’ordine forense che ha già fatto notare come la Consulta debba circoscrivere il suo ambito di azione, evitando sovrapposizioni con le competenze ordinistiche, specie là dove si propone di promuovere la qualità dei servizi professionali. Rassicurante Danuvola: “non entreremo nel merito giuridico ed istituzionale delle professioni”.