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DEVOLUTION, REGIONI: ORA QUELLA FISCALE

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''Quello del federalismo fiscale in campo sanitario e' uno degli aspetti piu' delicati all'interno dell'argomento - che e' gia' molto delicato - del federalismo fiscale, sul quale si sta lavorando''. Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, a margine del Forum Sanita' Futura, apertosi ieri a Cernobbio. ''E' un argomento su cui non bisogna avere fretta - ha aggiunto La Loggia - meglio qualche mese in piu', ma una soluzione migliore, piu' equilibrata, piu' solidale fra tutte le parti territoriali del Paese e' senz'altro da preferire a una soluzione magari affrettata che possa creare nuovi problemi''. La soluzione dovrebbe essere quella, per La Loggia, di ''garantire una distribuzione delle risorse che sia realmente adeguata alle esigenze di ogni parte del territorio. A questa non puo' che aggiungersi il fondo perequativo e i progetti speciali per aiutare chi eventualmente fosse rimasto un po' piu' indietro a recuperare posizioni e a raggiungere i livelli delle altre Regioni''. Ma le Regioni chiedono al contrario la rapida attuazione del federalismo, anche fiscale, e l'adeguamento delle risorse destinate alla sanita'. E, per garantire la tenuta futura del Ssn, il riequilibrio della spesa sociale, dove le pensioni fanno ancora la parte del leone, assorbendo circa il 16% del Pil e quasi il 60% del totale della spesa, contro il 4,8% per la sanita'. Lo ha ribadito il presidente della Conferenza delle Regioni, Enzo Ghigo, ''nell'ingrato ruolo - come lui stesso ha detto con una battuta - di sindacalista dei governatori''. ''Mancano all'appello - afferma - ben 10 miliardi di euro (2,3 mld per il 2002 e 8 per il 2003): non sono risorse aggiuntive, sono gia' state programmate e assegnate alle Regioni, ma mai trasferite''. Ancora da risolvere il sottofinanziamento dei Livelli essenziali di assistenza, quasi 4 mld di euro solo nel 2001, e la questione dell'assistenza sanitaria agli immigrati in regola secondo la legge Bossi-Fini, circa 650 mila, per un totale di 850 milioni di euro l'anno. Nodi da sciogliere urgentemente per continuare a garantire una sanita' di buon livello”.''Le risorse - sostiene il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - sono attualmente mal ripartite, non solo dal punto di vista geografico. L'Italia spende per le pensioni quasi il 16% del Pil e circa il 60% del globale della spesa sociale, contro il 4,8% per la sanita'. E' uno squilibrio non piu' sopportabile, perche' a completo discapito del bisogno di salute e della domanda crescente legata all'invecchiamento della popolazione. Va posto rimedio, con un ripensamento immediato di tutta la struttura del Welfare ''.(fonti ANSA/ADKRONOS)