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RANDAGISMO, AIVEMP: C’E’UN’ALTRA SANITA'

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Dalla lotta al randagismo alle sterilizzazioni gratuite su cani di proprietà il salto è breve, almeno in Abruzzo e in Basilicata, dove sono state recentemente adottate misure di prevenzione e di intervento che invadono ambiti di competenza libero-professionali. Ai veterinari privati, che hanno ormai superato “il limite di guardia”, per usare un’espressione del Collega Fraticelli, rispondono i Colleghi Giancarlo Belluzzi e Gaetano Penocchio, rispettivamente Vice Presidente e Segretario AIVEMP. @nmvi Oggi ha chiesto loro una valutazione sull’apertura di strutture di ricovero e cura veterinarie da parte di alcune ASL e un parere sulle motivazioni che stanno alla base di queste scelte. “A partire dalla legge del ’93 sulla dirigenza fino a quella sui Livelli Essenziali di Assistenza- ha dichiarato Giancarlo Belluzzi (Direttore Dipartimento Prevenzione Veterinaria, ASL Cremona) -i governanti chiedono ai dirigenti la responsabilità su due cose: le ricadute gestionali e finanziarie sugli atti emanati ed il criterio del buon governo delle risorse. A questo punto, prima di ogni decisione, ritengo che il dirigente debba valutare l’economicità delle scelte, il bilancio delle risorse, i bisogni emergenti e le alternative locali. È difficile comprendere, a distanza, queste scelte, peraltro di lecito e libero arbitrio della direzione generale di una ASL. Personalmente, posso dire che, nel mio esercizio quotidiano, non ho mai condiviso questi criteri decisionali. Considerando la crescente penuria di risorse sia umane che materiali viene spontaneo creare un panel di prestazioni erogabili da soggetti non statali. A mio avviso questa scelta consente anche di non deprimere ulteriormente un ambiente professionale che soffre della medesima crisi di cui soffre la pubblica amministrazione, lasciando a quest’ultima l’onere di svolgere al meglio e compiutamente le numerose (e crescenti) prestazioni di pubblica utilità”. Analogo l’avviso di Gaetano Penocchio ( Coordinatore dei Servizi Veterinari della ASL di Brescia): “ Da qualche anno a questa parte la sanità italiana è chiamata a misurarsi con in fenomeno del "razionamento". Nessuna legge ne parla, ma il termine ,sgradevole e per questo non in uso, identifica un concetto molte volte espresso nei vari provvedimenti che riguardano la salute, ossia "le risorse sono limitate; per meglio affrontare il problema qualche politico ha pensato di far partecipare alla spesa il cittadino utente, sulla base del proprio reddito o inserendo forme di tassazione fisse. In generale, l'ipocrisia con la quale si vuole dal "controllo di qualità" un semplice "controllo della spesa, o dello spreco o dell'abuso," discende dall'esigenza di controllare la spesa sanitaria in un Paese dove si lamenta un debito pubblico stratosferico. Non so se le "energie" investite dall'ASL di Potenza potevano essere in modo più soddisfacente impiegate in altri ambiti veterinari, medici o sociali, saranno i cittadini di là ad esprimere valutazioni politiche e di merito, ma come rappresentante della Professione non posso ammettere che un soggetto pubblico, ancorché evidentemente non abbia problemi finanziari, utilizzi risorse pubbliche al fine di erogare prestazioni non dovute che comportano di fatto una ricaduta sensibile sul mercato dei servizi professionali”.