Il conflitto di interessi nella formazione e nell'aggiornamento degli operatori sanitari e' ''un pericolo che non puo' essere risolto soltanto con le leggi. I provvedimenti legislativi in materia sono certamente indispensabili - ha dichiarato ieri il Ministro della Salute Girolamo Sirchia intervenuto al Forum della FISM - ma il ruolo di garante spetta a medici, ricercatori e societa' scientifiche. Devono esporsi, non restare co-attori e senza rimpallare responsabilita'. Medici e ricercatori universitari siano gli 'avvocati difensori' dei pazienti contro il rischio di un conflitto di interessi nell'Educazione medica continua (Ecm)''. Al Forum ''Etica in sanità organizzato dalla Federazione delle societa' medico-scientifiche italiane (Fism), Sirchia ha dichiarato che ''la sinergia tra industria farmaceutica e mondo universitario e' una necessita' su cui non si puo' discutere, ma la collaborazione tra questi due mondi non puo' trasformarsi in commistione di interessi. Ogni volta che i vantaggi per il malato vengono messi in secondo piano, rispetto ai vantaggi pur legittimi dell'industria, la medicina ha fallito la sua missione''.
La Fism, ha spiegato il presidente Gino Luporini, ''ha proposto una bozza per definire, una volta per tutte e in maniera condivisa, cosa deve intendersi per conflitto di interessi in Ecm. E alla fine dei lavori produrra' un documento a difesa della qualita' degli eventi formativi e dei pazienti''. Un'operazione ''culturale, oltre che morale, di grandissimo rilievo'', ha commentato il ministro. ”Il rischio di un conflitto di interesse tra universita' e industria ''non e' un problema solto italiano - ha puntualizzato Sirchia - e puo' manifestarsi anche senza dar luogo a comportamenti illeciti. Anche una collaborazione lecita puo' dar vita a rapporti pericolosi''.
Nel corso del Forum, il Ministro ha anche annunciato che "entro poche settimane" verranno selezionati i i provider per la FAD, la Formazione a Distanza ai fini dell'ECM.(AdnKronos Salute)
