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CENTRO EMERGENZE, LA CAMERA RESPINGE

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Nella seduta del 16 marzo la Camera ha respinto, contestandone la legittimità costituzionale, la conversione in legge del Decreto-legge 21 gennaio 2004, n. 10 "Interventi urgenti per fronteggiare emergenze sanitarie e per finanziare la ricerca nei settori della genetica molecolare e dell'alta innovazione", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 17 del 22 gennaio 2004- (Respinto, Gazzetta Ufficiale n. 64 del 17 marzo 2004). All'articolo 1, il DL istituiva il Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie, quello stesso Centro che il Ministro Sirchia aveva annunciato a gennaio, dicendo che anche i medici veterinari ne avrebbero fatto parte. Durante la discussione in Aula del Decreto, già approvato dal Senato, sono state sollevate "questioni pregiudiziali": non è stato riconosciuto il requisito d'urgenza per la conversione in legge e si sono ravvisate incompatibilità con il Titolo V della Costituzione. Secondo l’Aula, la normativa prevista dal decreto è “lesiva del sistema delle autonomie e della relativa ripartizione delle competenze come delineata dall'articolo 117 della Costituzione, che, al terzo comma, include la tutela della salute tra le materie di legislazione concorrente, non prevedendo alcuna forma di partecipazione delle Regioni e delle province autonome alla determinazione dei programmi di cui all'articolo 1, comma 1 e all'articolo 2, comma 1, e la semplice consultazione della Conferenza Stato-Regioni nell'individuazione dei progetti di cui all'articolo 3, comma 1”.A nulla è valsa la strenua e lunghissima difesa del DL da parte del Sottosegretario alla Salute Cesare Cursi nel corso della seduta del 15 marzo.