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ECM, VEZZONI: SERVE AUTOREGOLAMENTAZIONE

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“Dobbiamo preoccuparci che il sistema di aggiornamento, di certificazione dell’aggiornamento e di verifica dell’aggiornamento sia efficiente, serio e praticabile, al fine di ottenere la più ampia partecipazione e condivisione da parte degli iscritti agli Ordini, soprattutto di quei Colleghi che già provvedono al proprio aggiornamento e non vogliono essere strumentalizzati in un sistema burocratizzato e poco sostanziale”. Con questa premessa, il Segretario della FNOVI Aldo Vezzoni commenta lo stato dell’arte dell’ECM in veterinaria e ricorda le ipotesi da lui stesso illustrate più di un anno fa per conto della Federazione, allo scopo di correggere un sistema d’aggiornamento obbligatorio nato male e cresciuto peggio. In sei punti, Vezzoni articolava una contro-proposta basata sul principio dell’autoregolamentazione dell’aggiornamento. 1. sostenere la formazione continua come un obbligo non solo deontologico, ma anche formale per tutti gli iscritti agli Ordini, senza distinzioni tra veterinari dipendenti o liberi professionisti; applicando l’obbligatorietà in modo graduale e progressivo; 2. semplificare il sistema ECM rendendolo più flessibile ed adeguato alla realtà veterinaria;3. promuovere l’autogestione degli eventi formativi al fine di semplificare la procedura del loro accreditamento;4. indirizzare gli Ordini a promuovere iniziative di aggiornamento locali finalizzate soprattutto all’approfondimento di tematiche di interesse normativo, e di argomenti scientifici di rilevanza locale e temporale (emergenze, epizoozie, ecc.);5. rivendicare per gli Ordini un ruolo chiave nel sistema ECM, sia per la promozione tra gli iscritti della formazione continua, che per la verifica dei curriculum formativi di ciascun iscritto e per i provvedimenti relativi;6. promuovere un’Autority Veterinaria nazionale per il controllo dell’adeguatezza degli eventi formativi locali, regionali e nazionali e dei crediti attribuiti, al fine di garantirne l’omogeneità e la serietà, con il potere di declassare parzialmente o totalmente i crediti formativi impropriamente attribuiti. “Certamente - conclude Vezzoni- il sistema ECM così come attualmente è delineato è estremamente imperfetto, per usare un termine gentile, soprattutto se applicato alla realtà veterinaria, così diversificata sia tra sanità pubblica e libera professione, sia nei suoi innumerevoli settori di attività professionale. Lo spazio per un arrembaggio all’accreditamento di qualunque cosa è ampio, i criteri di valutazione degli eventi formativi sono imprecisi e le modalità di accertamento degli eventi ancora più lacunose. Allo stato attuale risulta difficile pensare che un sistema ECM così strutturato, verticistico e burocratizzato possa funzionare nella nostra realtà professionale".