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FARMACO: PROPOSTA DI REVISIONE DEL 119

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Una proposta di riordino del D.Lgs 119/92 è stata inviata in questi giorni alle Aziende Sanitarie Locali, all’AISA, ai carabinieri del NAS e alle associazioni degli allevatori. Sulla proposta, la Federazione degli ordini veterinari della Lombardia produrrà un parere a cura del Collega Mino Tolasi. La proposta di riordino era stata annunciata lo scorso novembre a Milano dall’Associazione Ippocrate alla presenza del Sottosegretario alla Salute Cesare Cursi, autorità regionali e rappresentanze istituzionali. Illustrata in quella occasione dal dottor Alberto Palma, la proposta riordina e snellisce il Decreto Legislativo 27 Gennaio 1992, n. 119 (Attuazione delle direttive n. 81/851/CEE, n. 81/852/CEE, n. 87/20/CEE e n. 90/676/CEE relative ai medicinali veterinari). Solo in questi ultimi giorni una bozza scritta di riordino è stata diramata per consultazione. Con un intervento pubblicato su Professione Veterinaria 12/2003, Mino Tolasi osservava che “l’esigenza di riordino risponde certamente alle pressanti richieste di tutte le categorie interessatee, tra queste, anche i veterinari, che sentono il bisogno di uno snellimento di tutta la procedura. Le nostre perplessità- ha osservato Tolasi iniziano nel punto in cui si ipotizza l’eliminazione della “scorta aziendale dei farmaci”. Ci resta difficile infatti immaginare come sia possibile una corretta gestione dei principi terapeutici in grossi allevamenti dove è impossibile la corretta identificazione degli animali in ricetta. Questo concetto non è una difesa dei diritti acquisiti con la precedente normativa o, peggio ancora, la richiesta di una prebenda all’allevatore per il veterinario, risponde semmai alla corretta gestione di questi presidi farmacologici all’interno della filiera della produzione degli alimenti per una tutela del consumatore. In assenza della figura del veterinario aziendale- ha concluso Tolasi- introdurre in questo momento una norma simile sarebbe indubbiamente pericoloso”. Sull’argomento, anche il Collega Marco Colombo ha pubblicato un intervento sulla rivista dell’ANMVI per dichiarare che “ pur essendo d’accordo sull’impianto generale della proposta (creazione banca dati farmaco, semplificazione procedure di registrazione, trasformazione del cavallo in animale d’affezione),” ritiene di esprimere “più di una perplessità sulla abolizione delle scorte per le aziende di allevamento di animali da reddito”. In sintonia con Mino Tolasi, Colombo scrive che le ragioni delle obbiezioni “erano e sono basate sulla inefficienza di un sistema di ricettazione per trattamento, sulla sostanziale perdita di controllo da parte del veterinario dell’uso del farmaco in funzione della salute pubblica e della gestione aziendale”. ( Professione Veterinaria 12/2003)