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AVIARIA, UE: PREVENZIONE E VACCINI

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L'influenza dei polli in Asia ha provocato una ''crisi senza precedenti. Ora l'Europa deve applicare il principio di precauzione rafforzando la collaborazione sia sul fronte dell'informazione che su quello legato all'attivita' di controllo. Non solo. Insieme, gli europei devono avviare un dialogo con l'industria farmaceutica per ricercare i modi per prevenire rischi per l'uomo''. Questo l'appello lanciato dal neo presidente del Consiglio per la sanita' nell'Ue, l'irlandese Michaeal Martin, che i ministri della sanita' dell'Ue hanno raccolto, Bruxelles, nella cena informale dedicata all'esame delle conseguenze dell'epidemia dell'influenza aviaria. Nella discussione e' intervenuto il commissario europeo per la sanita' David Byrne che, a sua volta, ha sottolineato la necessita' di realizzare una ''politica di prevenzione'' seguento ''l'approccio gia' scelto per il bioterrorismo'', ossia avviare un dialogo con l'industria per individuare le soluzione possibili (vaccini, antivirali, ecc.). Per il commissario e' anche auspicabile integrare i lavori sulla malattia degli esperti di salute umana con quelli di salute animale. Alla cena di lavoro non poteva essere presente il ministro per la salute Girolamo Sirchia il quale ha pero' fatto sapere ai partner Ue che l'Italia e' favorevole a monitorare la situazione da vicino, a collaborare a livello europeo e con le organizzazioni internazionali al fine di fissare degli standard, per quanto possibile coordinati, e per armonizzare intenti e azioni. Del resto, Roma auspica che la Commissione presenti al piu' presto un piano per le pandemie influenzali, che dovrebbe essere standardizzato a livello europeo affinche' tutti i paesi seguano lo stesso approccio. Unanime e' stata la valutazione positiva del via libera da parte del Parlamento europeo alla creazione del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, un passo avanti verso una politica europea della sanita' pubblica. A Singapore intanto cinquemila polli sono stati eliminati, in un'esercitazione che serve a testare la risposta della citta'-Stato a una eventuale epidemia dell'influenza dei polli. A rendere nota l'operazione e' stata la stessa Autorita' per l'alimentazione e la veterinaria (Ava). I polli eliminati ''non erano piu' in grado di produrre in maniera efficiente uova per il consumo umano'', ha spiegato freddamente l'Ava. L'esercitazione e' stata condotta in un allevamento che ha utilizzato il diossido di carbonio. ( fonti ANSA/ADNKRONOS)