Per i veterinari dell'OIE non e' affatto sorprendente se l'influenza dei polli che imperversa in Asia si e' estesa ai suini. ''La potenziale predisposizione dei suini al virus dell'influenza dei polli e' ben conosciuta'', ha indicato oggi l'Oie (Office International des Epizooties) a Parigi dove ha il suo quartier generale. L' Ufficio Internazionale delle Epizoozie si occupa della sanita' degli animali su scala mondiale e, a differenza della Fao, considera piuttosto verosimile la notizia secondo cui in Vietnam il virus influenzale dei polli H5N1 e' stato trovato nelle cavita' nasali di tre o quattro suini che in reazione hanno sviluppato anticorpi. L'Oie raccomanda quindi ai paesi colpiti da quella epidemia di effettuare attenti controlli sui suini in contatto con i volatili infetti e di abbattere subito quelli che risultassero aggrediti dal virus. Anche Sylvie van der Werf, ricercatrice al prestigioso Institut Pasteur di Parigi, considera possibile l'infezione dei suini e anche l'emergenza di un virus dello stesso ceppo pericoloso per l'uomo. ''Si rischia - ha avvertito oggi la ricercatrice - di avere un virus H5N1 adattato ai mammiferi con la presenza di antigenti contro i quali l'uomo non ha difesa''. Proprio per contenere al minimo questo rischio l'Istituto Pasteur consiglia l'abbattimento di tutti i suini venuti a contatto dei polli malati. In Francia le autorita' sanitarie raccomandano gia' dal 17 gennaio a chi va in Vietnam di ''evitare ogni contatto con polli e suini vivi''. (ANSA).
