L' influenza dei polli, che ha ucciso almeno tre persone in Vietnam, potrebbe rivelarsi piu' pericolosa della Sars e i governi asiatici stanno correndo ai ripari. Secondo la stampa di Hong Kong, le vittime dell'influenza dei polli in Vietnam potrebbero essere dodici, ed il governo della ''regione amministrativa speciale'' della Cina ha ordinato di mettere a morte centinaia di volatili. Inoltre, il governo di Hong Kong ha bloccato le importazioni di pollame dalla Corea del Sud e dal Giappone, due paesi colpiti dal nuovo virus. Le analisi effettuate in un laboratorio di Hong Kong sul sangue di cinque vittime vietnamite dell' influenza hanno confermato che tre di loro state- uccise dal virus, che viene indicato con la sigla H5N1. Peter Cordingley, dell' ufficio regionale dell' Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms) ha detto che se l' H5N1 ''si congiungera' con quello della comune influenza...ha il potenziale di provocare danni estesi''. Un gruppo di esperti dell' Oms, ha aggiunto Cordingley, ha raggiunto oggi Hanoi, per valutare insieme alle autorita' sanitarie vietnamite le misure da prendere per evitare che si scateni una vasta epidemia che, secondo alcuni studiosi, potrebbe rivelarsi ben peggiore della Sars. I casi di morte per influenza dei polli in Vietnam vengono dopo un'analoga esplosione del virus nella Corea del Sud, dove le autorita' hanno reagito mettendo a morte quasi due milioni di animali. In Giappone, dove dei casi sono stati segnalati all' inizio della settimana, ci si sta preparando all' eliminazione di almeno tremila polli.
Commenta oggi Oscar Grazioli dalle pagine di Libero: “Sorge il sospetto che il massacro di zibetti, gatti, cani e altre specie voglia sviare l’attenzione delle autorità sanitarie da qualcosa di molto più grosso e molto più serio. SARS, polmoniti atipiche, malattie respiratorie di cui non si viene a capo potrebbero in realtà essere la stessa faccia della medaglia. una faccia dalla carnagione olivastra e dagli occhi accesi per la febbre, una faccia con impressa sulla fronte una parola che i nostri vecchi non vorrebbero mai udire o vedere: Spagnola”. E ancora: “Può darsi che sia tutto un sospetto ingiustificato, ma teniamo presente le enormi difficoltà di rapportarsi con i paesi orientali sul piano dell’informazione”. ( fonti ANSA/Libero)