Sono in vigore da oggi le novità introdotte dall’USDA al programma di sorveglianza della BSE negli Stati Uniti. Le novità principali, pubblicate sul Federal Register, sono quattro. La prima riguarda le ispezioni della FSIS (Food and Safety Inspection Service): gli ispettori non contrassegneranno più i capi sottoposti a test come “ispezionati e ammessi alla macellazione” prima di aver ricevuto i risultati finali del test. I capi saranno avviati al consumo solo se risultati negativi alla BSE. Per quanto riguarda il materiale a rischio specifico , la FSIS riconosce come tale cranio, cervello, gangli del trigemino, occhi, colonna vertebrale, midollo spinale e gangli nervosi dorsali appartenenti a bovini dai 30 mesi di età in su; inoltre, è considerato materiale a rischio specifico l’intestino tenue di tutti i bovini. Le tonsille erano già considerate non edibili e quindi non ammesse al consumo alimentare. La terza misura è l’adozione del metodo “AMR” ( Advanced Meat Recovery), una nuova tecnologia che consente di separare i muscoli dalle ossa delle carcasse bovine, al fine di non includere nel prodotto etichettato come “carne” nè materiali ossei nè il midollo spinale. Infine, la FSIS ha bandito la pratica della “Air-Injection Stunning: per assicurare che porzioni di cervello non finiscano nei tessuti della carcasse la FSIS ha vietato lo stordimento mediante proiettile captivo con introduzione di aria nel cranio del bovino.
Le nuove regole adottate dalla FSIS seguono le indicazioni annunciate la scorsa settimana dal Segretario all’Agricoltura statunitense, Ann M. Veneman, per rafforzare le misure di sicurezza anti-BSE. Esse includono il divieto, già operante da giorni, di non destinare al consumo alimentare umano capi “non ambulatory". Le misure pubblicate oggi sul Federal Register, precisano le autorità, “sono il risultato di mesi di approfondimenti". Come a voler dire che gli USA non si sono fatti prendere alla sprovvista dal loro primo caso di BSE.