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CANE DELLA PRATERIA, DIVIETO SILENZIOSO

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A giugno il Comitato Permanente della Salute Animale e degli Alimenti dell’Unione Europea ha vietato l’importazione dei cani della prateria dagli Usa. “Un po’ troppo in silenzio”- ha commentato Gianluca Felicetti, responsabile legale della LAV, che rilancia la notizia ricordando che il bando è stato deciso in relazione al rischio della malattia del “vaiolo delle scimmie”. “Il commercio degli animali –osserva Felicetti- ha purtroppo favorito il diffondersi di questa malattia veicolata dai cani della prateria nelle case dopo una contaminazione con roditori giganti del Gambia”. La notizia del divieto di importazione era stata salutata con favore dalla SIVAE: Marta Avanzi “ Sappiamo troppo poco sulle malattie degli animali esotici, pertanto approvo la cautela sanitarie adottate dall’Unione Europea”. Il cane della prateria, secondo Marta Avanzi ,“non essendo un animale domestico non è adatto a vivere in appartamento. La cattività lo espone a patologie di vario tipo, anche comportamentali. Abituato a vivere in colonie numerose, il cane della prateria tende a soffrire di solitudine e quindi a sviluppare aggressività, ha una predisposizione per alcune malattie respiratorie e viene tendenzialmente alimentato in modo scorretto”. La Monkey pox disease non è presente nell’Unione Europea. La presenza di questa malattia è invece accertata in alcune aree degli Stati Uniti.”Negli Usa –scrive Felicetti- sono stati denunciati diversi casi di questa patologia, circa sessanta, fra maggio e giugno scorsi, compreso un passaggio da uomo a uomo, un membro dello staff di una struttura ospedaliera, venuto in contatto con un paziente infetto”.