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BTV, SIVEMP: IMPEGNO STRAORDINARIO

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Alla vigilia dell'avvio di una nuova campagna vaccinale scoppia un nuovo caso di salute pubblica veterinaria. Ad accendere la miccia e' un'intera pagina de La Repubblica, richiamata in prima pagina con un articolo dal titolo: ''Un farmaco fa strage di pecore''. Ad essere incriminato e' il vaccino, imposto con due campagne dopo l'epidemia scoppiata nel 2000, accusato di provocare una strage tra gli animali immunizzati. Scattano immediate le repliche, prima fra tutte quella istituzionale del ministero della Salute che organizza in sole due ore una conferenza stampa riunendo per l'occasione l'intero staff: il ministro Girolamo Sirchia, il sottosegretario Cesare Cursi, il dirigente per la veterinaria, Romano Marabelli e il colonnello dei Nas Dainese. I toni della replica istituzionale sono pacati ma duri. Il ministro parla di disinformazione che ''uccide il Paese'' e i tecnici del ministero tirano fuori i dati che dimostrano che i danni da vaccinazione (mortalita' ma anche aborti) sono esigui: solo l'uno per cento, un tasso accettabile visto la gravita' dell'epidemia che nel 2000 uccise solo in Sardegna mezzo milione di pecore. Il ministero della salute non vende o produce vaccini, dice Sirchia. La validita' della campagna contro la lingua blu ha basi scientifiche ed il ministro difende la scelta di immunizzare gli animali contro la lingua blu: decisione, spiega, sostenuta anche dall'Europa. E agli allevatori ricorda: ''senza vaccinazioni non si fanno affari''. Il ministro attacca anche chi, sostiene, ''fa disinformazione sistematica'', ''gruppi che hanno altri interessi''. Anche i veterinari, chiamati in causa, alzano gli scudi. Sono infondate, spiega il Sivemp (che rappresenta i veterinari del Servizio sanitario nazionale), le critiche avanzate da ''La Repubblica'', sull'accuratezza professionale applicata dai veterinari nella campagna di vaccinazione straordinaria contro la blue tongue. ''La malattia - ha affermato Aldo Grasselli, segretario nazionale del sindacato - e' stata affrontata dai servizi veterinari delle aziende sanitarie locali con un impegno straordinario e durante tutte le campagne di vaccinazione sono state correttamente applicate le istruzioni, impiegando gli strumenti messi a disposizione dal ministero della Salute''. I danni provocati dalla vaccinazione sono, secondo Grasselli, ''il costo prevedibile, da rimborsare agli allevatori e confrontare con la necessita' di proteggere l'intero patrimonio zootecnico del paese''. E' a causa di una cattiva comunicazione, per il Sivemp, che c'e' stata resistenza agli interventi vaccinali del Ssn. ''Ci auguriamo - ha concluso - che la concertazione tra Governo, Regioni-, Istituzioni e parti sociali possa rasserenare il clima”.