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NUOVE ROTTE PER L’ENPAV

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Entro il prossimo anno l’ENPAV potrebbe già adottare la cosiddetta “terza via”, una formula che abbina le due alternative del retributivo e del contributivo. Il progetto è stato presentato dal tecnico attuariale Luca Coppini all’assemblea dei delegati dell’ENPAV nel corso del quarto convegno nazionale dell’ENPAV conclusosi il 25 ottobre scorso. Il progetto risponde all’esigenza di adottare correttivi gestionali a salvaguardia degli equilibri economico-finanziari nel medio-lungo periodo, a seguito dell’analisi del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale che ha indicato nel 2019 la data in cui i contributi non basteranno più a pagare le pensioni e nel 2040 la data di azzeramento del patrimonio. Secondo il progetto dell’ENPAV, vi sarà un contributo minimo soggettivo versato sul reddito minimale, basato sul metodo contributivo, uguale per tutti. Oltre il minimale, quanto corrisposto concorrerà a dare una pensione retributiva che potrebbe essere calcolata facendo riferimento a tutti gli anni lavorativi. Possibilista il Sottosegretario al Lavoro Alberto Brambilla sull’utilizzo del contributo integrativo ai fini pensionistici, come prospettato dal Direttore dell’Ente, Augusto Romagnoli : “si incrementeranno – ha dichiarato al Sole 24 Ore- non solo i contributi soggettivi, ma anche quelli integrativi. Il collegamento con le banche dati dell’amministrazione finanziaria consentirà di verificare l’allineamento delle nostre dichiarazioni a quelle fiscali”.Ad arrichire la pensione potrebbe andare l'eventuale aumento del 2% del contributo sul volume d'affari che in molte casse sta raddoppiando al 4%. Il Sottosegretario Brambilla, ospite del convegno, ha presentato gli emendamenti del Ministero del Lavoro alla Delega al Governo sulla materia previdenziale: la possibilità di istituire la tutela sanitaria, fondi pensione integrativi, il regime tributario per eliminare nell’arco di 3-4 anni la doppia tassazione e modifiche gestionali per consentire una diversa gestione del patrimonio immobiliare.