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MEDICI VETERINARI IN SCIOPERO

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Contratti scaduti e convenzioni che non arrivano al traguardo. L'incubo di una devolution che smantelli l'unitarietà del Ssn e l'azione sindacale. Preoccupazioni per gli esiti del tavolo con Governo e Regioni per la riforma del rapporto di lavoro dei medici pubblici. Questi i tre capisaldi delle rivendicazioni sul tappeto, per lo sciopero che oggi allinea nove sigle sindacali- Anaao, Civemp, Cida Sidirss, Fesmed, Sivemp, Fimmg, Fimp, Snabi, Umsped- e che riguarda questioni di interesse per 5.373 medici veterinari. Questi gli effetti dello sciopero: chiusura dei servizi ambulatoriali, stop a radiografie e analisi programmate, sale operatorie funzionanti solo per le emergenze, cancellazione di visite e interventi programmati, blocco dei mercati di carne e pesce, di import ed export di animali e alimenti. Serafino Zucchelli (Assomed): “i dirigenti sanitari del Ministero sono i peggio retribuiti d’Italia, con un contratto scaduto da oltre sei anni, senza alcun aggiornamento professionale da parte dell’amministrazione d’appartenenza”. (Il Sole 24 Ore). I medici e veterinari del ministero della salute hanno manifestato “ contro l’immobilismo del ministero nei confronti delle rivendicazioni della categoria” anche il 27 maggio scorso con un sit-in davanti al Ministero della Salute, protestando per il mancato rinnovo del contratto di lavoro scaduto da oltre 6 anni, per il mancato riconoscimento di “uno stato giuridico degno del ruolo richiesto” e per la mancata possibilità di “usufruire dell’aggiornamento professionale”.