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DECRETO MASAF

Ovicaprini IGP: 2mln di aiuti per danni da mancata identificazione

Ovicaprini IGP: 2mln di aiuti per danni da mancata identificazione
A rischio la filiera certificata dell’Agnello IGP e dell’Abbacchio Romano. Il Masaf compensa con 2 mln di euro il mancato sostegno accoppiato previsto dalla PAC.

Con decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 agosto, il Masaf viene incontro alla filiera ovicaprina Dop e Igp, che perde 2 milioni di sostegno accoppiato riferito al 2023. Le cause del danno economico sono attribuite alle difficoltà riscontrate dagli allevamenti nella identificazione individuale degli ovicaprini, requisito per l’accesso al sostegno. L’anno scorso, il numero di capi IGP identificati, per partita inviata alla macellazione, è stato soltanto di 327.031 animali, con perdite stimate in 2 milioni di euro. i tratta di capi distribuiti fra le tre denominazioni: Abbacchio romano IGP, Agnello del Centro Italia IGP e Agnello di Sardegna IGP. Per il Masaf si tratta di "evitare una rilevante lesione economica e il rischio di scomparsa delle tre denominazioni".

Procedure entro il 16 settembre- Acquisita l'intesa della Conferenza Stato-Regioni, il Masaf interviene a sostegno dei detentori e i proprietari di allevamenti ovini e caprini, attingendo al Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole. Il DM pubblicato in Gazzetta affida all’Agenzia Agea il compito di definire, entro il 16 settembre, le modalità per la presentazione della domanda di aiuto e i requisiti per la concessione degli aiuti.
Gli importi da erogare sono determinati da Agea, nel rispetto dell'importo unitario massimo di euro 5,50 a capo macellato. L'aiuto e' concesso ai detentori e/o proprietari di allevamenti attivi che  hanno richiesto il pagamento dei contributi della politica agricola comunitaria nell'ambito della campagna 2023 («premio per ovi-caprini macellati») e che abbiano detenuto nell'anno 2023, dalla nascita fino alla macellazione, agnelli/capi ovi caprini le cui carni sono certificate a denominazione di origine protetta o indicazione geografica ai sensi del regolamento (UE) n. 1151/2012

Il contesto- Lo scorso mese di aprile l’Associazione Origin Italia segnalava le difficoltà degli allevamenti ad adeguarsi alle nuove procedure di identificazione individuale dei capi ovini e caprini dettate dal decreto legislativo 5 agosto 2022, n. 134 (Decreto I&R). Le difficoltà sono riferite ai capi macellati nel 2023, le cui carni sono certificate a denominazione di origine protetta (Dop) o indicazione geografica (Igp). Le difficoltà hanno inficiato il sostegno accoppiato, erogabile nel contesto della PAC a condizione che i capi ovicaprini siano identificati individualmente e registrati prima di essere inviati al macello.

Ovicaprini, identificazione in deroga mediante tatuaggio
Filiera ovina IGP, dal Masaf 2mln per gli allevatori

DECRETO 5 giugno 2024
Criteri e modalita' di utilizzazione del «Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura» per il sostegno alla filiera ovina IGP.