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SIRCHIA: NO ALLA MORATORIA SUGLI OGM

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In occasione dell’ indagine conoscitiva sugli organismi geneticamente modificati, il Ministro della Salute Sirchia è intervenuto ieri in Commissione Agricoltura del Senato per esprimere il punto di vista del suo Dicastero. Preliminarmente ha ritenuto di precisare che “il trasferimento di geni cui si fa riferimento con la dizione di "organismi geneticamente modificati" è una scienza che può essere definita postnormale, in quanto non sempre si riesce a calcolare la catena di effetti causali derivanti dalla sua applicazione, poiché troppo lunghi nel tempo”. Il Ministro ha quindi ribadito, ricordando anche recenti rassicurazioni provenienti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che “ senza entrare nel merito dei problemi commerciali non sussistono allo stato attuale problemi di ordine medico in relazione agli organismi geneticamente modificati”. La Commissione ha riconosciuto la difficoltà di analizzare la questione sul piano scientifico per la mancanza di studi adeguatamente comprovati, ma non ha mancato di sollevare obiezioni politiche quando Sirchia si è espresso a favore dell’abolizione della moratoria UE relativa agli organismi geneticamente modificati in vigore dal 1999, moratoria che vede l’Europa compattarsi contro gli Stati Uniti. Secondo il Ministro non ci sarebbe ragione di mantenerla e al riguardo ha ricordato la posizione del ministro Alemanno contrario alla coltivazione degli OGM in Italia, rilevando che è comunque ben noto come l'Italia importi prodotti geneticamente modificati. La senatrice De Petris, capogruppo dei Verdi, ha già rivolto un appello alla Commissione UE che il 17 ottobre prossimo dovrà decidere se prorogare o meno la moratoria. “La moratoria salvaguarda il comparto agricolo, la sicurezza e la biodiversità” – ha dichiarato la senatrice, che ieri, in corso di audizione, ha anche chiesto al Ministro un chiarimento su un atto emanato dalla Direzione generale della sanità pubblica veterinaria relativamente ai protocolli per i campioni delle analisi di alcuni prodotti, che considera la percentuale dello 0.5 di OGM compatibile con il criterio adottato dall'Italia della "tolleranza zero". Per Sirchia “ il criterio della "tolleranza zero" ,sul piano scientifico, viene ritenuto compatibile con una percentuale fino all'uno per cento”. Al senatore Vicini invece - che chiedeva quali strumenti di monitoraggio scientifico siano disponibili in Italia per una materia così complessa e quali siano le garanzie offerte per la tutela della sicurezza alimentare e della salute, richiamando i problemi emersi per la BSE - il Ministro ha risposto: “ esistono importanti filoni di ricerca condivisi nel mondo avanzato” e rispetto alla BSE osserva che “ è ancora sconosciuto il meccanismo delle modalità di trasferimento del prione nel corpo umano. In Italia sono all'opera valenti e importanti studiosi esperti di tali tematiche”.