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DA FACOLTA’ A SCUOLA, CON FARMACIA E AGRARIA

DA FACOLTA’ A SCUOLA, CON FARMACIA E AGRARIA
Saranno quattro le Scuole all'Università di Federico II di Napoli. Fra queste la Scuola delle Scienze e delle Tecnologie per la vita che comprenderà Veterinaria, Farmacia e Agraria. Varato il nuovo Statuto secondo le trasformazioni previste dalla Riforma Gelmini. Non esiste più la Facoltà di Medicina Veterinaria. L'ateneo Federico II di Napoli ha varato il nuovo statuto. Martedì 18 ottobre l'approvazione, al Consiglio di amministrazione prima, al Senato accademico poi, ottenendo l'unanimità. Ora lo statuto va al ministero per l'Università per il via libera definitivo.

Sparite le facoltà. Strutture portanti dell'ateneo diventano i dipartimenti, che si occuperanno sia della ricerca scientifica che dell'organizzazione della didattica, e che saranno formati da un numero minimo di 50 tra professori e ricercatori. E tra dipartimenti e Consiglio di amministrazione ci saranno, quali organismi di collegamento, le Scuole. Strutture di coordinamento costituite da più dipartimenti affini scientificamente e culturalmente, che si occuperanno, ad esempio, della gestione degli spazi comuni e della promozione della ricerca interdisciplinare, coordineranno le attività didattiche comuni tra i dipartimenti.

Le Scuole saranno quattro: la Scuola delle Scienze umane e sociali (con Lettere, Giurisprudenza, Sociologia, Scienze Politiche, Economia), la Scuola delle Scienze e delle Tecnologie per la vita (con Veterinaria, Farmacia e Agraria), la Scuola di Medicina e chirurgia (con Medicina), la Scuola Politecnica e delle Scienze di base (Ingegneria, Matematica, Fisica, Chimica e Geologia). Ancora incerto il destino di Biotecnologie e di Biologia, che non si sa a quale delle Scuole finiranno con l'aggregarsi.


E si ridisegnano strutture didattiche e di ricerca, si ridefinisce la catena di comando di un ateneo che affida al Consiglio di amministrazione molti più poteri di prima, sottraendoli al Senato accademico: dalle "chiamate" dei professori e dei ricercatori alla programmazione finanziaria, dall'approvazione dei bilanci all'attivazione e soppressione di corsi di studio.

Il Senato accademico si ridimensiona diventando un organo sostanzialmente consultivo. E nel potente Consiglio di amministrazione entrano gli esterni: tre personalità "eminenti per aver operato o per operare nel sistema della ricerca pubblica o privata o nel mondo della cultura". Non professori dell'ateneo, ma neppure di altre università in qualche modo collegate con la Federico II. E, soprattutto, che non devono ricoprire o aver ricoperto, negli ultimi tre anni, cariche politico-elettive. Presenze pesanti, che potranno condizionare la gestione dell'ateneo, sin qui affidata solo all'ateneo stesso. I tre esterni saranno scelti tra quanti risponderanno ad un avviso pubblico pubblicato sul sito web dell'ateneo.

Sarà poi il rettore, sulla base dei curricula, a scegliere una rosa di sei nomi da sottoporre al vaglio del Senato accademico. Ed i tre esterni, come i 5 membri del Cda scelti tra gli appartenenti ai ruoli dell'ateneo, dovranno rispettare la parità di genere: garantite, insomma, le quote rosa nella misura di un terzo dei membri del Cda.

Allegati
pdf IL NUOVO STATUTO DELL'UNIVERSITA' FEDERICO II DI NAPOLI.pdf