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Granchio blu: valutato lo stato di salute, oggi il Piano di intervento

Granchio blu: valutato lo stato di salute, oggi il Piano di intervento
Da minaccia a risorsa alimentare? Il Governo presenta il Piano di contrasto al Granchio Blu. Intanto l'IZS delle Venezie rileva la "malattia del granchio amaro" in campioni dai mercati ittici.

I Ministri dell'Agricoltura e dell'Ambiente Lollobrigida e Pichetto Fratin presentano oggi il “Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu”. All'incontro odierno ha fatto il suo debutto il neo Commissario straordinario per il granchio blu, Enrico Caterino. Il Piano esce all'indomani dei risultati dei campionamenti eseguiti nel 2024 dai ricercatori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, nell'ambito di un progetto finanziato dal Masaf.

Lo stato di salute del granchio blu- Valutando lo stato di salute del granchio blu (Callinectes sapidus), i ricercatori del Centro specialistico ittico (CSI) dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie hanno rilevato la presenza di un parassita del genere Hematodinium che causa la Bitter Crab Disease (BCD). Nel comunicato diffuso ieri dai ricercatori hanno descritto le condizioni sanitarie di questa specie "aliena" che negli ultimi due anni ha messo in ginocchio la produzione di vongole in Veneto. La ricerca è stata condotta in collaborazione con il Ministero dell'Agricoltura Masaf, proprio per la valutazione di strategie di contenimento, raccolta e immissione sul mercato del granchio blu.

La “malattia del granchio amaro”-  La carne di crostacei gravemente parassitati, una volta cucinata, può assumere un retrogusto amaro, che può comprometterne l’appetibilità per il consumatore. Hematodinium sp. non è trasmissibile e non causa infezione e malattia all’uomo, tuttavia il consumo di granchio blu crudo o poco cotto può comportare altri potenziali rischi per la salute, come gastroenteriti acute causate da vibrioni presenti sull’esoscheletro o direttamente nelle carni. Pertanto - concludono i ricercatori- è consigliabile consumare il granchio blu previa adeguata cottura.

Incidenza alta in Emilia Romagna- Sono stati analizzati 225 esemplari di Callinectes sapidus di taglia commerciale provenienti da 7 siti lagunari: Grado, Marano Lagunare, Caorle, Chioggia, Sacca di Scardovari, Goro e Marina di Ravenna. I campionamenti sono stati realizzati con la collaborazione dei mercati ittici. La prevalenza di individui positivi ad Hematodinium sp. in Veneto è del 33% e in Emilia Romagna del 97%, mentre nelle aree lagunari del Friuli Venezia Giulia il parassita non è stato rilevato.

Impatto della malattia sull'ecosistema - Le epizoozie provocate dal parassita Hematodinium  rappresentano una priorità per la ricerca, poiché Hematodinium sp. è noto per la sua capacità di infettare diverse specie di crostacei marini, causando decremento delle popolazioni naturali autoctone, con impatti ecologici e perdite economiche per il settore della pesca commerciale. Tuttavia, al momento è presto per dire se la presenza di questo parassita sia tale da incidere sulla popolazione di granchio blu nel Nord Adriatico, ulteriori approfondimenti sono quindi necessari.

Il Piano di contrasto- Con un finanziamento complessivo di 10 milioni di euro – stanziati nel DL Agricoltura – per il biennio 2025-2026, il Piano mira a tutelare la biodiversità degli habitat colpiti, contenere e contrastare la proliferazione della specie invasiva, prevenire ulteriori danni economici e promuovere la ripresa delle attività di allevamento e pesca.
Il programma di intervento prevede una serie di azioni da svolgere nel biennio 2025-2026 con l’obiettivo di contribuire alla difesa della biodiversità degli habitat colpiti dall’emergenza oltre che contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu. E poi anche quello di impedire l’aggravamento dei danni inferti all’economia del settore ittico e promuovere e sostenere la ripresa delle attività economiche esercitate dalle imprese di pesca e di acquacoltura.