La Federazione russa ha sospeso l'importazione dall'Italia di carni suine prodotte da 15 stabilimenti. Il Ministero della Salute: da Mosca "comunicazioni non del tutto chiare e contradditorie".
Il Direttore Generale della Sicurezza Alimentare (DGSAF) ha informato i Servizi Veterinari regionali la decisione da parte della Federazione russa di sospendere le importazioni di prodotti finiti a base di carni suine, provenienti da 15 stabilimenti italiani. La decisione è stata comunicata dalle autorità russe per il tramite dell'Ambasciata italiana a Mosca.
"Viste le delicate condizioni geopolitiche la situazione è difficilmente negoziabile"- riferisce il Direttore Generale Ugo Della Marta nell'informativa inviata anche agli Assessorati regionali all'Agricoltura e alle associazioni del settore carni. La decisione delle autorità russe scaturisce da "comunicazioni non del tutto chiare se non contradditorie". La sospensione è efficace dal 1 febbraio 2023 e tuttavia coinvolge prodotti la cui esportazione dall'Italia è sotto embargo fin dal 2014.
Spiega il Ministero che "non è stato possibile da parte dell'Italia dare riscontro alla richiesta di effettuare l'audit nel nostro Paese richiesto dalla Russia finalizzato a valutare la produzione di prodotti, non sottoposti a trattamento termico, in relazione al rischio determinato dalla Peste Suina Africana, visto che tale gamma di prodotti è sottoposta a embargo dal 2014 e pertanto da allora non esportata".
I rapporti con la Federazione russa sono "delicati" e impongono- come raccomandato anche dalla Commissione Europea- "di mantenere al livello minimo le relazioni bilaterali". Tutto ciò rende "ancora più complicati eventuali ipotetici spazi di manovra". Il Ministero conclude che "qualsiasi ipotesi di azione negoziale resta difficilmente realizzabile per lo meno sotto l'aspetto sanitario".
NOTA DGSAF
Da Mosca stop parziale alle carni suine dall'Italia
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