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BIOGAS

Aflatossine: il mais contaminato diventa energia rinnovabile

Aflatossine: il mais contaminato diventa energia rinnovabile
Indirizzate alla produzione di biogas circa 350mila tonnellate di mais che non possono più entrare nella catena alimentare.

Gli Assessori all'Agricoltura del Veneto, della Lombardia e dell'Emilia Romagna hanno siglato un accordo di filiera per risolvere l'emergenza legata alle ingenti quantità di mais, che a causa della siccità dell'estate 2012 sono risultate contaminate da valori di aflatossine superiori a quelli stabiliti per legge e sottratte alla catena alimentare.

L'accordo, valido per tutto il 2013, è stato messo a punto dalle tre Regioni in linea con le indicazioni fornite dal Ministero della Salute e dovrebbe interessare circa 350mila tonnellate di mais indirizzate alla produzione di biogas nei digestori, anche evitando il rischio di frodi e garantendo la sicurezza dei consumatori. Le aziende agricole e i biodigestori possono perfezionare l'esecutività dell'accordo tramite moduli che le tre Regioni hanno messo a disposizione on line.

Coldiretti punta ad agevolare l'incontro tra domanda e offerta, impegnando le parti a precise garanzie contrattuali di prezzo e di programmazione del flusso di prodotto.
Si stima che nel 2012 il 30% della produzione nazionale di mais abbia raggiunto valori di aflatossina B1 superiori ai 20ppb, ossia ai limiti di legge. I riferimenti normativi sono nella Direttiva UE 32/2002 per quanto riguarda i livelli di aflatossine B1 nelle materie prime per mangimi, e il Regolamento 401/2006 che ha stabilito i metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale delle micotossine.

Per richiedere informazioni relativamente all'intesa, Regione Lombardia ha istituito la casella email dedicata intesa_mais@regione.lombardia.it . A garanzia del benessere degli animali allevati e della tutela dei consumatori, le stesse Regioni hanno dunque messo a punto delle procedure condivise per la gestione e la tracciabilità di queste partite, in sinergia con il Ministero dell'Agricoltura e della Salute. Il quadro delle iniziative è stato completato da una sperimentazione, avviata da alcuni mesi dalla Direzione generale Agricoltura con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - Produzione, Territorio, Agroenergia e il Dipartimento di Veterinaria dell'Università di Milano. «Sono state condotte diverse prove in laboratorio con più matrici di mais, cioè con campioni di granella contaminati da diversi milionesimi di grammi di aflatossine, e i risultati hanno dimostrato che durante il processo di digestione anaerobica le aflatossine si degradano». Le prove continueranno nei prossimi mesi anche su scala reale in alcuni impianti di biogas della Lombardia, così come prosegue l'attività di ricerca sulle micotossine da parte di Regione Lombardia.

Per il Veneto, il testo del modulo è disponibile nelle pagine regionali dell'agricoltura. L'Emilia Romagna lo pubblica sul sito www.ermesagricoltura.it.

pdfINTESA_DI_FILIERA.pdf75.17 KB