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EMILIA-ROMAGNA

PSA, "il Governo dichiari lo stato di calamità naturale"

PSA, "il Governo dichiari lo stato di calamità naturale"
L'assessore all'agricoltura Mammi ha chiesto al Governo di dichiarare lo stato di calamità naturale per consentire alle produzioni di accedere ai benefici fiscali previsti dalla legge.
L'Assessore all'agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi ha incontrato oggi a Piacenza i rappresentanti di Enti locali, delle associazioni agricole e industriali. “In questa situazione, è assolutamente fondamentale un coinvolgimento forte del territorio- ha commentato Mammi- noi continuiamo a fare squadra, ma il Governo, che abbiamo già sollecitato, non deve restare a guardare”.

L’incontro di oggi segue l’invio di una lettera ai Ministri Orazio Schillaci e Francesco Lollobrigida da parte dell'assessore Mammi insieme al collega Raffaele Donini, assessore delle Politiche per la Salute: i due rappresentanti hanno espresso preoccupazione per il diffondersi del virus della Psa sul territorio nazionale e in particolare da alcuni mesi in Emilia-Romagna, con inevitabile ripercussione in termini economici per le aziende del settore.

Nella lettera si chiede al Governo una dichiarazione di stato di calamità naturale “per consentire alle produzioni che rientrano nelle zone di restrizione - allevamenti e aziende della trasformazione che subiscono i primi effetti della diffusione del virus - di accedere a benefici fiscali previsti dalla legge in casi di calamità, quali agevolazioni e sospensioni dei mutui o misure rivolte ai lavoratori” si legge nel comunicato stampa diffuso dalla Regione.

Subcommissari regionali -  Tra i punti chiave per una strategia efficace, anche l’istituzione del ruolo di subcommissari regionali tra gli assessori delle Regioni interessate, che possano gestire procedure amministrative straordinarie per acquisti di servizi e mezzi mirati al contenimento del cinghiale.

Misure regionali - La Regione Emilia-Romagna fin dalla prima comparsa di casi di peste suina sul territorio nazionale si è impegnata per l’innalzamento dei livelli di biosicurezza negli allevamenti e nelle aziende, attraverso due bandi per complessivi 7 milioni di euro, mentre un terzo partirà a breve. È stata messa a punto una strategia, assieme all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e all’IZS della Lombardia e dell'Emilia-Romagna, per ridurre la circolazione del virus, concentrandosi in particolare nell’attività di riduzione della popolazione di cinghiali nelle aree poste all’interno del confine delle tre reti autostradali A1, A15 e A21, vicine al distretto di Langhirano.

Polizie provinciali - Nel comunicato la Regione conclude chiarendo che è stato rinnovato l’accordo con le Polizie Provinciali e approvata la seconda tranche di finanziamenti alle Province per l’anno in corso, per complessivi 900 mila euro, parte dei quali destinati proprio alla riduzione dei cinghiali con l’obiettivo di ridurne la presenza sul territorio.