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DOCUMENTO UNITARIO

Macellazione a domicilio: proposta degli Ordini calabresi

Macellazione a domicilio: proposta degli Ordini calabresi
Contrari al decreto del Commissario ad acta, gli Ordini della Calabria dicono no a "soggetti formati" non Veterinari e chiamano a raccolta i liberi professionisti.

In Calabria, un Decreto del Commissario ad acta per la salute del 29 ottobre autorizza "soggetti che hanno seguito un percorso formativo" a fare i controlli sulle macellazioni di suini a domicilio per autoconsumo. Con un documento unitario, la Conferenza degli Ordini dei Medici Veterinari della Calabria è fortemente critica sul fatto di consentire la visita ispettiva delle carni a personale non laureato ed abilitato alla professione di veterinario. Anche perchè- ha fatto notare la Conferenza- "nella Regione operano centinaia di nostri liberi professionisti in grado di svolgere egregiamente tale funzione sanitaria".

Gli Ordini dei Veterinari della Calabria chiedono quindi  la modifica del decreto e fanno anche presente che  "sarebbe un pericolo per la salute pubblica il fatto che, in totale autonomia, si possano svolgere attività riservate ai veterinari, producendo atti per cui è necessaria l’iscrizione al relativo albo professionale".

In base al provvedimento commissariale, il "soggetto formato" sarebbe a supporto del controllo ufficiale e diventerebbe il garante nelle operazioni di svolgimento delle operazioni di macellazione a domicilio, oltre che controllore del rispetto delle norme igienico-sanitarie, di benessere, e di protezione dei lavoratori che vengono in contatto con materiale specifico a rischio. Per il consigliere dell'Ordine di Catanzaro, Giuseppe Molinaro, "non si può dimenticare che oltre alla visita post-mortem, il veterinario ufficiale è tenuto ad attuare anche quella ante-mortem dove sotto la sua responsabilità stabilisce se l’animale è esente da patologie infettive che possano mettere in pericolo la salute pubblica".

Il notiziario Catanzaro Informa riprende gli interrogativi del Consigliere Molinaro: " Come si può scrivere un decreto dove si danno le competenze in materia di sanità animale e di conseguenza di Salute pubblica a delle persone formate con poche ore di “ammaestramento” (perché è di questo che si tratta)? Come si può equiparare la competenza, sulle condizioni igienico-sanitarie durante la macellazione, di un Medico Veterinario (dopo 5 anni di studio e 3 di specializzazione) rispetto ad una persona con 8 ore di nozioni? Come si può essere così miopi quando si parla della nostra salute e quella degli animali destinati al consumo umano?”.

Molinaro conclude richiamando quanto fatto dall'Ordine dei Medici Veterinari di Reggio Calabria, che con una nota del Presidente Rocco Salvatore Racco si è rivolto ai liberi professionisti specializzati della nostra provincia, attraverso una manifestazione di interesse. "Visto la richiesta del Direttore del Servizio Veterinario ASP “Igiene degli alimenti di o.a.” della nostra Provincia il cui Servizio per la grave carenza di organico è nell’impossibilità di elargire la prestazione sanitaria", il Presidente dell'Ordine di Reggio Calabria ha chiesto ai colleghi liberi professionisti iscritti all’Albo, "qualora interessati al libero esercizio ispettivo, di manifestare a questo Ordine –che farà da tramite -la propria disponibilità".

 (fonte)