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ELEZIONI IN TOSCANA

Sanità pubblica veterinaria al centro della campagna elettorale

Sanità pubblica veterinaria al centro della campagna elettorale
Veterinari sottodimensionati. Serve una organizzazione adeguata. La Sanità Pubblica Veterinaria entra nel dibattito elettorale toscano.

 «La Sanità pubblica veterinaria viene spesso considerata una sorellastra della Sanità pubblica per le persone. Al contrario svolge una funzione essenziale sia per le persone che per i nostri amici animali. La Regione è all'avanguardia nel settore agroalimentare e i servizi veterinari delle Asl toscane hanno un ruolo centrale nella promozione dello sviluppo economico, sanitario e sociale, per la difesa di quegli elevati standard di rapporto uomo-animali nel nostro territorio e per la promozione delle produzioni alimentari toscane in Italia e nel mondo». Lo dichiara Lorenzo Sampieri, capolista de "Il Popolo Toscano-Riformisti 2020" che appoggia la conferma a governatore del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

«Se questo settore ha potuto reggere – spiega Sampieri – alle crisi che si sono succedute nel tempo, dalla "mucca pazza", all'emergenza diossina, dalla West Nile disease alla gestione della influenza aviaria, molto è dipeso dall'impegno dei veterinari pubblici toscani che hanno operato e operano quotidianamente "sul campo" con professionalità, confrontandosi con allevatori, agricoltori, operatori del settore alimentare, consumatori. I veterinari in servizio nelle Asl sono attualmente sottodimensionati, un numero di dirigenti veterinari che senza ricambi generazionali e falcidiato nelle sue strutture professionali e gestionali, ha garantito in ogni caso i risultati suddetti. Senza contare che deve tenere testa a fronte di questo cronico sottodimensionamento degli organici dei servizi veterinari locali e del suo imprescindibile coordinamento regionale, a una grossa mole di richieste sia interne che da parte dei portatori di interesse a livello globale».

«Di recente – continua – la Toscana è stata esclusa dalla macroarea italiana riconosciuta all'export dei prodotti negli Stati Uniti. Conseguenza di una miope scelta di non valorizzare e adeguatamente dimensionare i quadri di coordinamento in sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare sia a livello regionale che locale. Ricordiamo per altro che a livello locale spesso i veterinari gestiscono in prima persona l'intera filiera agro-alimentare, non limitando più la propria opera alla tradizionale sfera della filiera animale e derivati, con professionalità e spirito di servizio nel confronti della collettività e degli interessi della Regione Toscana».

«Dalle esperienze passate – conclude il capolista  – è evidente ormai che non è svilendo l'organizzazione dei servizi veterinari che si investe in prevenzione né si difendono gli intessi dei consumatori e delle imprese toscane. Alla complessità e importanza di questi obiettivi e di tutti gli altri livelli essenziali di assistenza (Lea) deve corrispondere un'adeguata organizzazione dei servizi e delle strutture che sono chiamati a garantirli». (fonte)