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SARDEGNA

Peste suina africana: prorogare i contratti dei veterinari

Peste suina africana: prorogare i contratti dei veterinari
L'assessore regionale della Sanità ha chiesto alle Asl di prorogare di altri 60 giorni i contratti dei veterinari.

Simona De Francisci ha infatti inviato, il 31 dicembre scorso, una lettera urgente ai direttori generali delle Aziende sanitarie locali nella quale invita i manager a prorogare di 60 giorni i contratti a tempo determinato dei veterinari e degli agenti tecnici che operano per combattere la diffusione della peste suina africana dei suini.
Nella missiva l'assessore ricorda che obiettivo comune della Regione, del ministero della Salute e della Commissione europea è la lotta al pascolo brado per l'eradicazione della peste suina, fattore questo che incide pesantemente sulle misure restrittive in vigore per l'esportazione dei salumi e dei prodotti lavorati in genere. Da qui, viste anche le richieste arrivate dagli uffici delle Asl, le disposizioni dell'assessore sulla proroga dei contratti, in attesa della definizione degli impegni finanziari e alla luce di un ulteriore incremento delle risorse economiche previsto dall'articolo 8 della legge regionale n. 40 del 30 dicembre scorso.

Il recente focolaio di Nulvi- Un nuovo focolaio di peste suina africana è stato rilevato in agro di Nulvi dai veterinari della Asl di Sassari. La presenza del virus è stata confermata il 2 gennaio 2014 dai tecnici dell'IZS di Sassari. L'intervento dell'unità mobile di abbattimento e disinfezione del Servizio veterinario della ASL è stato immediato. Tutti gli allevatori interessati sono stati allertati via SMS. Nello stesso giorno, a Sassari, si è riunita l'Unità di Crisi Locale per la peste suina africana presieduta dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl Francesco Sgarangella per esaminare la nuova situazione epidemiologica. "E' veramente sconfortante che ancora una volta a conclusione delle attività di controllo sierologico svolte dai veterinari della Asl" ha commentato Sgarangella "tutto il lavoro venga vanificato per comportamenti censurabili da parte di alcuni allevatori che evidentemente, nonostante i continui richiami e riunioni informative e formative svolte da parte dei sanitari, non pongono in essere tutte le necessarie misure di prevenzione utili ad evitare il diffondersi del virus".

Evitare i contatti con i cinghiali- Il Dipartimento di Prevenzione sta svolgendo una approfondita indagine epidemiologica che potrebbe prevedere, oltre al mancato indennizzo, anche sanzioni amministrative e di tipo penale nel caso emergessero elementi di colpa grave e/o dolosi. "Chiediamo a tutti gli allevatori dei territori interessati di collaborare e di tenere assolutamente confinati i suini evitando in ogni modo il contatto con i cinghiali ormai contagiati dal virus" è l'appello del Direttore del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Sassari. Al 2 gennaio, il Servizio Veterinario ha registrato 17 cinghiali positivi al virus, e quindi distrutti, su un totale di 45 controllati nel solo comune di Nulvi. Alla luce della delicata situazione epidemiologica e dell'alto rischio di contagio per altri allevamenti suini l'Unità di Crisi ha deciso di revocare le 32 autorizzazioni per la caccia in deroga già rilasciate in quell'area dal Servizio Veterinario sentito il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale all'inizio della campagna venatoria.

Le misure introdotte a luglio del 2013- Per contrastare la malattia, la Regione ha emanato, a luglio del 2013, un decreto assessoriale che modifica alcuni punti il precedente Decreto attuativo del Piano straordinario di eradicazione della Peste Suina Africana. Il Decreto dispone l'applicazione delle misure sanitarie di lotta alla Peste Suina Africana negli allevamenti suinicoli, di tutti gli animali della specie suina, domestici e selvatici, e negli stabilimenti che producono carni suine e prodotti a base di carne suina. Le modifiche sono volte alla gestione delle sieropositività, alla regolamentazione della macellazione uso famiglia nelle zone di restrizione PSA e al ricorso di mezzi identificativi più chiari e leggibili degli animali in conformità al D.L.vo n. 200/2010.