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FROSINONE

Tbc in allevamento? Indaga la Procura. L'Ordine: nessun decesso per tbc

Tbc in allevamento? Indaga la Procura. L'Ordine: nessun decesso per tbc
Si indaga per ipotesi di reato di falso e diffusione di malattie infettive. L'Ordine dei Veterinari: non ci sono stati decessi per tbc.

Otto veterinari della provincia di Frosinone, operanti sia in strutture pubbliche che come liberi professionisti, sarebbero sotto inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Frosinone per le ipotesi di reato di falso e diffusione di malattie infettive. La vicenda, rimbalzata sul web dalla stampa locale, ha avuto inizio nei mesi scorsi quando un allevatore di un paese vicino Frosinone si è recato dai carabinieri per denunciare la strana morte di numerosi capi della sua stalla, soprattutto bufali. Al termine di questa prima tornata delle indagini, con tanto di documenti sequestrati presso la Asl e in alcune strutture private, sono quindi finiti sotto inchiesta otto veterinari. Gli inquirenti contestano agli otto professionisti di aver falsificato le attestazioni circa l'avvenuta profilassi antitubercolotica sulle bestie. I veterinari, dal canto loro, hanno invece sempre sostenuto che tutto si è svolto a regola d'arte e che altre - assolutamente non dipendenti dalla condotta medica- sarebbero state le cause della morìa degli animali.

Il presidente dell'Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Frosinone, Giovanni Turriziani, sottolinea al riguardo, come non possa trattarsi di una epidemia di tubercolosi.
«In merito all'articolo pubblicato il 20 giugno 2012, in qualità di Presidente dell'Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Frosinone, mi sento in dovere di informare che non si sono verificati affatto episodi di mortalità nei bovini e bufalini della nostra Provincia imputabili ad un'epidemia di tubercolosi. Si tratta infatti - scrive il presidente Turriziani nella sua nota - di una malattia a decorso solitamente cronico che non può pertanto determinare la morte improvvisa e contemporanea di numerosi capi all'interno di un allevamento. E' pertanto di fondamentale importanza evitare inutili allarmismi e rassicurare i consumatori sulla salubrità delle produzioni locali di origine animale».