"Un avvenimento e una prassi di indifferenza che ferisce la coscienza civile"- è stato il commento del Sottosegretario Adelfio Elio Cardinale, con delega alla veterinaria, in relazione alla morte di un randagio in un fusto di catrame.
Il fatto è avvenuto venerdì sera a Reggio Calabria, nella frazione di Sambatello. Le indagini avranno lo scopo di "accertare la dinamica dei fatti e per valutare la presenza di eventuali comportamenti omissivi nonche' di possibili reati che in questo caso verranno denunciati e perseguiti".
"Una brutta storia - è stato il commento del Presidente dell'Ordine dei Veterinari di Reggio, Rocco Salvatore Racco. "Unica presenza dell'Istituzione - scrive in una nota - è stata quella di un medico veterinario dipendente dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria che contrariamente a quanto descritto da alcuni organi di stampa ha cercato di fare il possibile per liberare l'animale ma, inutilmente".
"Le sole mani, un termometro, un fonendoscopio, un minimo di attrezzatura chirurgica hanno avuto la peggio avverso un bidone di catrame quasi solidificato e non spostabile senza l'ausilio di mezzi meccanici- aggiunge il Presidente dell'Ordine di Reggio Calabria. "Ha telefonicamente (per farlo si doveva allontanare dal posto per assenza di campo) richiesto l'aiuto di personale più attrezzato allo scopo ma nel mentre il cane, già trovato agonizzante, moriva. Ha fatto poi quello che la norma prevede- conclude- controllare se l'animale era iscritto all'anagrafe, tramite l'individuazione del microchip, avvisare apposita ditta per lo smaltimento della carcassa".
Il comunicato conclude che l' Ordine – in osservanza del Codice Deontologico dei Medici Veterinari –"sentirà e valuterà la posizione del medico veterinario interessato".
Comunicato allagenzia ANSA del Presidente Racco.docx41.78 KB