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SICUREZZA

Vertice in Asl, Monaci: a Milano il randagismo non esiste

Vertice in Asl, Monaci: a Milano il randagismo non esiste
Milano pensa al dopo-cattura. Riunione giovedì in Comune alla presenza dell'Ordine dei Medici Veterinari di Milano. Bisconti: 1 cane microchippato su 2.
"Serve una sinergia di attivita' fra le varie istituzioni per arrivare a debellare il fenomeno dei cani vaganti". A sottolinearlo e' Claudio Monaci, direttore del Dipartimento di prevenzione veterinario, al termine del vertice che si e' tenuto ieri pomeriggio all'Asl di Milano, per decidere con istituzioni e forze dell'ordine coinvolte, come muoversi per la cattura del branco di cani che nei giorni scorsi ha sbranato un 75enne nei campi di Muggiano, periferia ovest della metropoli.

Cani vaganti, precisa Monaci in una nota, "non vuol dire randagi. Il randagismo, che a Milano non esiste, non passerebbe certo inosservato. L'Asl di Milano ha fatto molto in questi ultimi anni, c'e' un buon controllo e si e' anche assistito a un decremento degli ingressi al canile". Nelle prossime ore "verranno fatti dei tentativi di cattura con metodi alternativi a quelli utilizzati finora. Per esempio, con dei bocconi contenenti del tranquillante", spiega Diana Levi, direttore del Servizio veterinario dell'Asl di Milano. "D'intesa con tutte le istituzioni coinvolte in questa vicenda - aggiunge - si e' deciso di optare per del cibo-esca che verrà lasciato in una zona che abbiamo identificato possa essere quella frequentata dai cani che stiamo cercando". Cani che, Monaci, "sono animali mal governati che qualcuno provvede ad alimentare. Non vivono allo stato brado come si potrebbe facilmente pensare, perche' spesso c'e' chi provvede loro dando del cibo e a volte anche un ricovero". Da qui l'appello dell'Asl ai cittadini: "L'invito che ancora una volta l'Asl di Milano fa e' quello di non dare da mangiare a questi cani. Chi alimenta cani vaganti diviene detentore oltre che responsabile di questi animali". I cani, spiega Diana Levi, "saranno catturati e affidati al canile, dove saranno valutati per capire qual e' la sistemazione piu' adatta per ciascuno di loro".

Altro tema all'ordine del giorno e' la fase post emergenza. "Con il Comune di Milano - spiegano ancora dall'Asl - sono state pianificate azioni congiunte negli insediamenti abusivi e nelle zone periferiche della metropoli. In pratica, saranno censiti gli animali nelle aree da cui sono arrivate segnalazioni per verificare se sono collegati a un proprietario" e quelli non dotati di chip e senza padrone, "come succede sempre - precisa Levi - saranno portati via e affidati ai canili". L'obiettivo dell'Asl, continuano da Corso Italia, "e' assicurarsi che non vi siano in circolazione 'cani vaganti'. E le forze dell'ordine partecipanti al vertice hanno assicurato la massima collaborazione".

Secondo i dati della Asl nel 2012 le catture sono state 23, 52 i rinvenimenti. Nel 2011, in totale, le catture sono state 145. Il Comune di Milano - si legge in una nota - e' invece impegnato nella gestione del Canile, una struttura pubblica di accoglienza, cura e rieducazione per animali all'avanguardia in Italia dove attualmente sono 142 i cani presenti. La popolazione canina nel Comune di Milano e' stimata intorno alle 100-120mila unita', di cui solo la meta' iscritta all'anagrafe canina (anche questa di competenza Asl).
L'Assessore allo sport, con delega alle politiche animali Chiara Bisconti, ricorda l'obbligo di microchip: "Solo una metà dei cani a Milano lo possiede. Nei prossimi giorni metteremo a punto una nuova campagna di sensibilizzazione su questo tema".

Programmato per giovedì un vertice in Comune alla presenza dell'Ordine dei Medici Veterinari di Milano.