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CASO PESCARA

Eutanasia nei canili, interrogazione al Ministro della Salute

Eutanasia nei canili, interrogazione al Ministro della Salute
Sulle presunte irregolarità nella gestione del canile sanitario di Città Sant'Angelo, sei deputati del Movimento 5 Stelle hanno presentato una interrogazione parlamentare.

La deputata Daniela Torto (M5S) è la prima firmataria di una interrogazione scritta al Ministro della Salute sul caso delle "eutanasie di massa" al canile sanitario di Città Sant'Angelo, oggi al centro di una vicenda giudiziaria su denuncia della Lega nazionale per la difesa del cane. La vicenda- per la quale domani è fissata la prima udienza al Tribunale di Pescara-  coinvolge dirigenti della Asl rinviati a giudizio per i reati di abuso d'ufficio, uccisione di animali e falso. L'interrogazione parlamentare è stata sottoscritta da altri cinque deputati del Movimento Cinquestelle (l'ex Ministro Sergio Costa, Caramiello, Ilaria Fontana, Di Lauro e Cherchi). 

Le indagini e il processo- I fatti risalgono al 2021 e alle prime indagini svolte dai Carabinieri forestali sul caso di un lupo cecoslovacco di proprietà che i veterinari del canile sanitario avrebbero soppresso senza averne accertato la pericolosità. Le indagini avviate su denuncia (Lega nazionale per la difesa del cane) di Pescara avrebbero fatto emergere altri casi analoghi di soppressioni ingiustificate. In particolare, il Veterinario Ufficiale responsabile del canile  avrebbe fatto "sistematicamente ricorso all'eutanasia illegittima di animali, utilizzando il farmaco Tanax, senza alcuna giustificazione medica ed in contrasto con i princìpi del benessere animale". Il processo a carico dei due dirigenti della Asl di Pescara è fissato per giovedì 23 gennaio, quando si terrà la prima udienza.

Le richieste per il Ministero della Salute- Secondo gli interroganti "le gravi violazioni contestate dalla Procura, qualora accertate, dimostrerebbero l'assenza di adeguati controlli e di un'efficace vigilanza da parte degli organi competenti".  Al Ministro della Salute, si chiedono "iniziative urgenti per prevenire il ripetersi di simili episodi" attraverso il rafforzamento dei controlli e la vigilanza sulle strutture che ospitano animali e l'adozione di "linee guida chiare e condivise a livello nazionale in materia di eutanasia animale, il cui ricorso deve essere previsto solo per casi di gravi e incurabili patologie". Chiesto anche "l'obbligo di formazione continua per i professionisti veterinari, al fine di prevenire arbitrarietà e discrezionalità eccessiva nella pratica dell'eutanasia veterinaria".