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INTERROGAZIONE

Esotici, da divieti conseguenze economiche e ambientali

Esotici, da divieti conseguenze economiche e ambientali
Quali iniziative intende assumere il Governo per evitare le conseguenze negative derivanti dall'attuazione della lettera q)? Interrogati quattro Ministeri.

"La maggior parte degli animali esotici presenti nelle case degli italiani è nata e cresciuta in cattività  e il commercio di animali esotici, accessoristica e alimenti a essi destinati muove una parte importante dell'economia del settore, e, di conseguenza, bloccare questo comparto significherebbe creare danni economici notevoli".

Lo fa presente l'On Lucia Albano (FdI) in una interrogazione ai Ministri della salute, della transizione ecologica, del lavoro e dello sviluppo economico, sui principi di delega approvati dal Parlamento per trasporre in Italia il Regolamento (UE) 2016/429. Nel mirino è in particolare la lettera q) che stabilisce un principio di restrizione e divieti nel settore degli animali cosiddetti "esotici".

Secondo l'interrogante, "Regolamenti troppo stringenti - aggiunge- potrebbero spingere le persone ad abbandonare i propri animali esotici con importanti conseguenze per l'ambiente"
Inoltre, l'On Albano fa notare che esistono già leggi che tutelano le specie protette, prevedendo sanzioni e provvedimenti in caso di infrazione (direttiva habitat e Cites per citarne alcune) e tali specie in cattività sono soggette a continui controlli veterinari e di comitati scientifici e alcune specie sopravvivono esclusivamente in cattività;
Infine, quanto stabilito dalla lettera q) "non è presente nella normativa europea in materia di sanità animale e quindi la disciplina italiana si diversifica dalla normativa europea, rivelandosi più stringente".

La lettera q)-  Il Parlamento ha approvato la legge di delegazione europea 2019-2020 che all'articolo 14 lettera q) delega il Governo e in particolare il Ministero della Salute ad emanare i decreti legislativi di adeguamento al Regolamento 2016/429 prevendendo : «ulteriori misure restrittive al commercio di animali, affiancate da un sistema sanzionatorio adeguato ed efficace, tra cui uno specifico divieto all'importazione, alla conservazione e al commercio di fauna selvatica ed esotica, anche al fine di ridurre il rischio di focolai di zoonosi, nonché l'introduzione di norme penali volte a punire il commercio di specie protette».