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PDL GALLINELLA

Separazione fra raccolta dati e consulenze aziendali

Separazione fra raccolta dati e consulenze aziendali
Le semplificazioni in zootecnia all'esame del Parlamento riguardano anche la raccolta dei dati in allevamento e le consulenze aziendali.

Il Capo VII della Pdl Gallinella va sotto il nome di "semplificazioni in materia di zootecnia", ma si prefigge anche obiettivi di allineamento con le posizioni dell'Antitrust. Il testo che porta la firma del Presidente della XIII Commissione Agricoltura, On Filippo Gallinella,  promuove la liberalizzazione delle attività di raccolta dei dati in allevamento, superando i rilievi dell'Antitrust sui possibili conflitti di interesse.

Raccolta dei dati in allevamento per il programma genetico-   La pdl Gallinella modifica i requisiti per poter svolgere attività di raccolta dei dati in allevamento ai fini della riproduzione animale, intervenendo sulla  lettera b) del comma 2 dell'articolo 4 del decreto legislativo 11 maggio 2018, n. 52 (Disciplina della riproduzione animale).

Per raccogliere i dati, su delega degli enti selezionatori, è sufficiente la sede in Italia, senza più il requisito dell'articolazione territoriale. Il requisito non è più richiesto ai "soggetti terzi", ovvero a quei soggetti che possono essere delegati dagli enti selezionatori (es. associazione di allevatori) alla raccolta dei dati in allevamento, per la realizzazione di un programma genetico finalizzato a  "preservare o migliorare le caratteristiche fenotipiche e/o genotipiche desiderate della popolazione di riproduttori oggetto del programma" (definizione mutuata dal Reg 2016/1012).

In base alla pdl Gallinella  basterà che tali soggetti terzi abbiano sede in Italia (senza più  il requisito di una articolazione territoriale con capacità di raccolta di questi dati sull'intero territorio nazionale". L'obiettivo della semplificazione è di  "promuovere la liberalizzazione delle attività di raccolta dei dati in allevamento anche attraverso la possibile concorrenza, come peraltro più volte evidenziato nelle segnalazioni dell'Autorità garante della concorrenza"- rileva l'On Galinella.
La necessità di prevedere che le due funzioni di raccolta dei dati in allevamento siano svolte da soggetti diversi, anche non aventi necessariamente un'articolazione territoriale nazionale, è da ricondurre a quanto previsto dal regolamento (UE) 2016/1012. Il rispetto di tali criteri, peraltro, "garantisce maggiormente che non vi sia conflitto di interessi nel soggetto che eroga il servizio".

Separazione fra raccolta dati e consulenza aziendale- Intervenendo sullo stesso articolo 4 del D.Lvo 52/2018, la pdl Gallinella rende accessibili i dati di allevamento utili alla realizzazione del  programma genetico anche ai soggetti incaricati della raccolta dei dati in allevamento, che  possono essere riconosciuti "a condizione che il personale impiegato nell'attività di consulenza non partecipi alla fase operativa della raccolta dei dati".

In questo modo, la pdl Gallinella intende "assicurare la necessaria separazione dell'attività di raccolta dei dati in allevamento da quella di consulenza alle aziende zootecniche". L'obiettivo- si legge nella relazione -  è di "rendere più espliciti i criteri di separatezza delle funzioni di consulenza aziendale svolte dai tecnici dipendenti delle associazioni di allevatori rispetto a quelle dei tecnici che, per conto delle stesse associazioni, provvedono, invece, alla raccolta dei dati aziendali, riguardanti le caratteristiche dell'allevamento. La necessità di prevedere che le due funzioni indicate siano svolte da soggetti diversi è da ricondurre a quanto previsto dai regolamenti dell'Unione europea sull'attuazione della PAC, che definiscono i criteri di applicazione delle misure di sostegno per la programmazione 2014/2020.

Viene così chiarito "in maniera definitiva e inequivocabile" che le associazioni di allevatori possono partecipare al riconoscimento e alla successiva selezione degli organismi di consulenza da parte delle regioni, "limitatamente all'impiego dei soli tecnici che non provvedono alla raccolta dei dati presso le aziende zootecniche". Una chiarificazione normativa che concorre anche all'obiettivo di "accelerare la relativa spesa".