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SPERIMENTAZIONE

Sì ai metodi alternativi e un decreto per la formazione

Sì ai metodi alternativi e un decreto per la formazione
Le mozioni sulla sperimentazione hanno riacceso in Senato il dibattito sulla ricerca. Il Governo accoglie e chiarisce: "ci fermiamo qui".

Sì a "promuovere iniziative volte a informare e diffondere le metodologie alternative alla sperimentazione animale", ma va del tutto espunta la frase seguente "con la finalità di abbandonare progressivamente l'uso degli animali a fini scientifici fino alla completa sostituzione". La mozione Taverna, una delle quattro mozioni sulla tutela animale votate ieri dall'Assemblea di Palazzo Madama, viene parzialmente accolta dal Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo in rappresentanza del Governo.

La mozione Taverna conteneva un secondo punto teso ad impegnare il Governo a " promuovere corsi di formazione ad hoc rivolti a studenti universitari e professionisti della ricerca al fine di acquisire sempre più una maggiore comprensione delle metodologie alternative e migliorare così la qualità della scienza".
Su questo punto- accolto dal Governo- il Sottosegretario ha spiegato che "trattandosi di una specifica iniziativa in corso di elaborazione da parte del Ministero della salute, che sta predisponendo un decreto interministeriale sul caso, il parere è favorevole".

Su espressa richiesta del Senatore Carlo Giovanardi, a sua volta firmatario di un ordine del giorno sulla sperimentazione- il Sottosegretario ha ulteriormente chiarito la posizione del Governo sull'argomento. " Il Governo - ha detto De Filippo- è favorevole, a condizione che venga riformulato nel seguente modo: «a promuovere, nel rispetto delle disposizioni comunitarie così come recepite a livello nazionale,» (mi riferisco ovviamente al decreto legislativo n. 26 del 2014, di recepimento della famosa direttiva del 2010) «iniziative volte a informare e diffondere le metodologie alternative alla sperimentazione animale». In base alla nostra proposta di riformulazione l'impegno si fermerebbe qui".

La mozione Taverna approvata