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INTERROGAZIONE

Randagismo, 'gravi inadempienze' nell'attuazione della Legge 281

Randagismo, 'gravi inadempienze' nell'attuazione della Legge 281
Interrogazione parlamentare della Senatrice De Petris ai Ministri della Salute, dell'Interno, della Giustizia e per gli Affari regionali.
Sulle "gravi inadempienze delle Regioni, dei Comuni e a volte delle ASL nei riguardi della legge nazionale n. 281 del 1991", la senatrice Loredana De Petris ha presentato una interrogazione in Senato.
La parlamentare si riferisce alla mancata soluzione del problema del randagismo, "che oggi si presenta ancora grave nell'Italia meridionale, in particolare in Sicilia e in Puglia. In questi anni non è stata adottata, tra l'altro, la politica di sterilizzazione dei cani, voluta dal legislatore per il controllo delle nascite".

Richiamandosi ai fatti occorsi in alcune località (Narni, Lecce, Brindisi, Catania) l'interrogante chiede di sapere:

-se i Ministri in indirizzo intendano finalmente adottare una reale politica di contrasto, di prevenzione e di soluzione del fenomeno del randagismo, combattendo ogni forma di attività illecita correlata che, a scapito degli animali, comporta uno sperpero di risorse economiche pubbliche, alimentando forme di speculazione, a volte anche di organizzazioni criminali;
-quali atti di propria competenza intenda adottare il Ministro della salute per impedire che i Comuni tradiscano lo spirito e la lettera della legge nazionale n. 281 del 1991 attraverso la deportazione dei randagi all'estero;
-se non ritenga urgente intervenire presso i Comuni e le Regioni per limitare al massimo i trasferimenti dei cani da una Regione all'altra con conseguente deresponsabilizzazione degli enti locali che promuovono tali trasferimenti;
-quali provvedimenti intenda adottare per impedire che il ricorso alle deleghe per l'adozione dai cani nei rifugi divenga strumento di illegalità, esponendo gli animali a tutti i rischi derivanti da attività criminose;
-se non ritengano opportuno procedere ad accertamenti approfonditi, anche attraverso la Corte dei conti, in relazione agli ingenti esborsi di denaro pubblico stanziato dai Comuni nel regime di convenzione con enti ed associazioni aggiudicatari degli appalti per l'affidamento dei randagi, tenendo anche conto che spesso le istituzioni locali non effettuano le doverose forme di controllo sulle condizioni di vita degli animali e sulla loro effettiva sopravvivenza;
-quali misure intendano adottare, in particolare il Ministro dell'interno, riguardo i fatti riportati relativi ai 2 canili di Catania, anche al fine di individuare le responsabilità degli amministratori locali, dei funzionari e delle autorità sanitarie locali ed al fine di risolvere l'inaccettabile stato di detenzione dei cani;
-se intendano adottare gli opportuni provvedimenti affinché siano revocate le autorizzazioni sanitarie, così come stabilisce la legge della Regione Siciliana, e vengano accertate le eventuali responsabilità;
-se il Ministro per gli affari regionali e le autonomie non ritenga necessario invitare la Regione Siciliana e le autorità competenti a verificare l'attività delle onlus che nella realtà si configurano come autentiche imprese lucrative;
-se, in relazione al tentativo di delegittimazione dell'Unità operativa del Ministero della salute ed alla relativa pubblica denigrazione, intendano segnalare quanto avvenuto agli ordini professionali dei medici veterinari e degli avvocati;
-se risultino le condizioni in cui si trovano i 151 cani tolti dalla struttura "I giardini di Pluto" di Carovigno ed affidati alla società "Dog Service", se si siano verificati decessi e per quali cause; inoltre se siano a conoscenza di quale sia la destinazione di questi animali una volta avviata la demolizione della parte abusiva della struttura ospitante;
-se il Ministro della salute abbia ricevuto dalla Procura di Brindisi, che ha richiesto il sequestro del canile "I Giardini di Pluto", l'autorizzazione ad effettuarvi il sopralluogo, come richiesto nel precedente atto di sindacato ispettivo.