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INTERROGAZIONE

Immobili delle Casse, in arrivo decreto sui criteri di investimento

Immobili delle Casse, in arrivo decreto sui criteri di investimento
Gli immobili delle casse dei professionisti non soggiaciono alle norme degli enti pubblici. Intervento in Aula del Sottosegreario Bellanova.

Partendo dalla vicenda Enasarco, un gruppo di deputati del Movimento 5 Stelle ha presentato una interrogazione al Ministro del Lavoro, chiedendo di "intervenire immediatamente" con "iniziative normative" per applicare le norme degli enti pubblici alle Casse in materia di dismissioni immobiliari. Non solo, sulla scia delle vicende- anche legali- che hanno interessato la cassa dei ragionieri, gli interroganti hanno chiesto di "istituire una commissione di inchiesta governativa che valuti le omesse vigilanze e le relative responsabilità dei soggetti preposti al controllo della gestione del patrimonio immobiliare e non, degli enti previdenziali privatizzati".

Negativo, in sostanza, il parere del Sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova, che ha ribadito "le procedure di vendita degli immobili si effettuano sulla base di un quadro normativo diverso da quello degli enti previdenziali pubblici" e che le Casse- agendo "nel perimetro di autonomia gestionale", svolgono queste attività sempre avendo riguardo alla stabilità degli equilibri finanziari. I Ministeri del Lavoro e dell'Economia svolgono " una funzione di vigilanza sulla stabilità degli equilibri finanziari, preordinata all'erogazione delle prestazioni pensionistiche mediante un'attività strumentale, prudente e redditizia, di investimento del patrimonio". Ne consegue, che "gli enti previdenziali privatizzati, nell'ambito dell'autonomia loro riconosciuta, possono prevedere, o meno, la tutela del diritto alla prelazione di acquisto agli inquilini degli immobili oggetto di dismissione ovvero locazioni a canoni sociali".

Quanto ad un intervento normativo per tutti gli enti di previdenza dei professionisti, oltre a considerazioni di diversificazione storica e di composizione patrimoniale che caratterizzano ciascun ente, il Sottosegretario ha fatto presente che "risulta difficilmente ipotizzabile la definizione, come richiesto dall'interpellante, di un percorso omogeneo per tutte le gestioni, che definisca rigorosi e uniformi parametri dei processi di dismissione immobiliare e delle politiche di locazione. Viceversa- ha aggiunto-  è sistematicamente coerente il condizionamento di alcune operazioni patrimoniali, sopravvenuto in epoca più recente, alla verifica del rispetto dei saldi strutturali di finanza pubblica (articolo 8, comma 15, della legge n. 122 del 2010), in esito all'inserimento degli enti in parola nel novero delle amministrazioni pubbliche inserite nel noto elenco ISTAT".

Sulla richiesta di istituire una commissione d'indagine sull'operato degli enti e dei soggetti preposti al controllo della gestione del patrimonio immobiliare, Teresa Bellanova ha fatto presente che "l'articolo 14, comma 1, del decreto-legge n. 98 del 2011 ha introdotto una disciplina che mira a rafforzare i controlli sugli investimenti immobiliari degli enti previdenziali di diritto privato di cui al decreto legislativo n. 509 del 1994, attribuendo alla Covip il controllo sugli investimenti delle risorse finanziarie e sulla composizione del patrimonio dei predetti enti, che viene esercitato anche mediante ispezioni presso gli stessi, richiedendo la produzione degli atti e documenti che la Covip ritenga necessari. Le risultanze del controllo vengono riferite dalla Covip ai Ministeri vigilanti".

Infine, gli interroganti chiedevano di "iniziative normative per far confluire nell'Inps tutti gli enti privatizzati di cui al decreto legislativo n. 509 del 1994 con i relativi patrimoni immobiliari, anche se conferiti a fondi immobiliari di società di gestione del risparmio di qualsiasi tipo, così come avvenuto per altri enti in modo da poter meglio tutelare sia i patrimoni immobiliari che gli iscritti beneficiari dei trattamenti pensionistici".
Il Sottosegretario ha risposto con una anticipazione: è in corso, ha annunciato, "la predisposizione del secondo decreto attuativo del decreto-legge n. 98 del 2011 con cui vengono definiti – ai sensi dell'articolo 14, comma 2 – i criteri e i limiti di investimento degli enti previdenziali in parola e regolamentati eventuali conflitti di interesse".
Ma sulla eventuale confluenza nell'INPS degli enti previdenziali privatizzati, "in disparte da considerazioni di carattere attuariale previdenziale", il Sottosegretario ha precisato che si tratterebbe di una decisione che "andrebbe, ovviamente, rimessa ad una più ampia e collegiale valutazione del Governo per tener conto dei diversi profili che verrebbero a determinarsi a seguito dell'integrazione di enti aventi diversa natura giuridica".