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ABUSO DI PROFESSIONE

Falsi veterinari, la Commissione Giustizia approva Ddl

Falsi veterinari, la Commissione Giustizia approva Ddl
Il Ddl passa all'Assemblea, dove la Senatrice Cirinnà chiederà l'espressa incriminazione per esercizio abusivo della professione veterinaria.

Chi esercita abusivamente una professione rischia il carcere fino a due anni e la confisca delle attrezzature. E analogo rischio corrono gli eventuali assistenti.
La Commissione Giustizia del Senato ha approvato, con emendamenti, un disegno di legge, primo firmatario Giuseppe Marinello (Ncd). Il testo passa ora all'Assemblea di Palazzo Madama, che avrà anche il compito di definire l'entità delle sanzioni. Nella versione originaria del disegno di legge la multa, infatti, varia da 10.329 ai 51.646 euro. Ma potrebbe anche diminuire o aumentare. Un'intesa sul punto non è stata ancora raggiunta.

La senatrice Monica Cirinnà ha preannuciato che presenterà per l'Assemblea una proposta emendativa volta a introdurre l'incriminazione per l'esercizio abusivo della professione di veterinario. Nel predisporre tale testo avrà cura di estendere le pene previste dall'articolo 348 anche al medico chirurgo, all'odontoiatra e al farmacista. Ulteriori norme potranno altresì prevedere l'aggravamento sanzionatorio per la condotta del veterinario abusivo che cagiona le lesioni gravi o la morte di un animale. La Senatrice ha dato comunque il proprio  voto favorevole sul conferimento al relatore del mandato a riferire favorevolmente all'Assemblea.

Gli emendamenti approvati in Commissione Giustizia stabiliscono anche che lla condanna comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca delle attrezzature e degli strumenti utilizzati.
«Nel testo del provvedimento - spiega il relatore Gabriele Albertini  - si prevedeva anche la confisca dell'immobile in cui veniva esercitata la professione, ma su questo punto abbiamo deciso di spostare il confronto in Aula per valutare meglio come formulare la norma. L'immobile, infatti, potrebbe essere in affitto o di proprietà». La legge attualmente in vigore prevede, invece, che chi esercita abusivamente una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la reclusione "fino a sei mesi o con la multa da 103 euro a 516 euro».

Modifiche anche all'articolo 590 del codice penale sulle lesioni personali colpose con la previsione che se i fatti sono commessi nell'esercizio abusivo di una professione o di un'arte sanitaria la pena per le lesioni gravi è della reclusione da 6 mesi a 2 anni e la pena per lesioni gravissime è della reclusione da 1 anno e 6 mesi a 4 anni. In caso di omicidio colposo poi la pena prevista dall'articolo 589 del codice penale (reclusione da tre a dieci anni) si applica anche se il fatto è commesso nell'esercizio abusivo di una professione o di un'arte sanitaria''». Infine, l'ultimo emendamento approvato stabilisce pene da 2.500 (prima 2.582) a 7.500 euro (prima 5.164) per chi «non trovandosi in possesso della licenza prescritta nell'articolo 140 o dell'attestato di abilitazione, esercita un'arte ausiliaria delle professioni sanitarie».

Il disegno di legge-Marinello, con le modifiche accolte, assorbe gli altri disegni di legge sullo stesso tema, il Ddl a firma Cardiello e il Ddl a firma Barani che era specifico per le sole professioni di medico e odontoiatra.