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LA SENTENZA

M49, Consiglio di Stato: tutte legittime le ordinanze trentine

M49, Consiglio di Stato: tutte legittime le ordinanze trentine
Con la sentenza , pubblicata il 19 gennaio, Palazzo Spada afferma la legittimità dei provvedimenti adottati dalla Provincia Autonoma di Trento.

La Terza sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Lega del Cane contro l'ordinanza trentina che a luglio del 2019 disponeva la "rimozione di un orso pericoloso per l’incolumità e la sicurezza pubblica", contemplando la possibilità dell'abbattimento. L'orso in questione è il famoso M49 (Papillon) catturato ad aprile del 2020 e condotto nell'area faunistica di Casteller, con il conseguente venir meno degli effetti dell'ordinanza del 2019 e in particolare del ricorso alla misura estrema dell'abbattimento.

La sentenza di Palazzo Spada, pubblicata il 19 gennaio, afferma la legittimità dei provvedimenti adottati dalla Provincia Autonoma di Trento e impugnati dall'associazione protezionista. La sentenza fa però notare che per il futuro "nel caso di nuova fuga del plantigrado" vi sarebbe "la necessità di una rinnovata valutazione di attualità del “pericolo grave”. Sulla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, invece,  pesa un difetto di legittimità ad agire in giudizio, "considerato che dall'esame del relativo Statuto, si ricava che tutte le iniziative sono essenzialmente rivolte alla tutela dei cani".

Legittimità- Ad ogni modo, secondo la Corte presieduta da Franco Frattini, i presupposti per le ordinanze di cattura erano "sussistenti". Si legge in sentenza che "il Presidente della Provincia di Trento ha esercitato il potere a tutela di cose, animali e persone". Quanto alla presunta mancanza del presupposto del "rischio immediato", la sentenza osserva che il comportamento dell'orso è stato ricondotto ad una caetegoria del Pacobace che prevede la possibilità di attivare "azioni energiche" come  cattura con rilascio per spostamento e/o radiomarcaggio e anche la cattura per captivazione permanente o l’abbattimento. Ciononostante l'opinione di Ispra sulla "modesta entità" dei danni arrecati dall'orso, alle attività produttive, evitabili applicando metodi preventivi efficaci, e sull'assenza di particolari rischi per la sicurezza dell’uomo.
A fronte poi del silenzio del Ministero dell'Ambiente sulla richiesta di autorizzazione alla cattura dell'orso, Palazzo Spada osserva che il presidente della Provincia ha correttamente fatto ricorso al potere di carattere eccezionale che gli consentiva di pervenire, attraverso un procedimento più snello, al risultato.

Orso "problematico", "dannoso", "pericoloso"- Ad ulteriore sostegno alla valutazione di legittimità dei provvedimenti della Provincia, la sentenza analizza il capitolo del Pacobace "Criteri e procedure d’azione nei confronti degli orsi problematici e d’intervento in situazioni critiche" in base al quale le azioni di intervento sono ammesse in due casi: - su orsi individuati come problematici (dannosi o pericolosi); -su orsi che si trovano in situazioni critiche, tali cioè da costituire rischio per le persone o per l'incolumità stessa degli orsi”.
Un orso problematico può essere definito "dannoso" o "pericoloso" a seconda del suo comportamento, in relazione alle seguenti definizioni:

Un "orso dannoso" è un orso che arreca ripetutamente danni materiali alle cose (predazione di bestiame domestico, distruzione di alveari o danni a coltivazioni, o in generale danni a infrastrutture) o utilizza in modo ripetuto fonti di cibo legate alla presenza umana (alimenti per l’uomo, alimenti per il bestiame o per il foraggiamento della fauna selvatica, rifiuti, frutta coltivata nei pressi di abitazioni, ecc.). Un orso che causa un solo grave danno (o che ne causa solo assai raramente) non è da considerarsi un orso dannoso.

Quanto all’”orso pericoloso”, esistono una serie di comportamenti che lasciano prevedere la possibilità che l’orso costituisca una fonte di pericolo per l’uomo. Salvo casi eccezionali e fortuiti, un orso dal comportamento schivo, tipico della specie, non risulta pericoloso e tende ad evitare gli incontri con l’uomo. La pericolosità di un orso è, in genere, direttamente proporzionale alla sua “abituazione” (assuefazione) all’uomo e al suo grado di confidenza con lo stesso. In altri casi la pericolosità prescinde dall’assuefazione all’uomo ed è invece correlata a situazioni particolari, ad esempio un’orsa avvicinata quando è coi piccoli o un orso avvicinato quando difende la sua preda o la carcassa su cui si alimenta.

Il Pacobace elenca alcuni possibili atteggiamenti dei plantigradi, a questi è affiancata una scala di problematicità e le azioni suggerite. "Diversamente da quanto ritiene l’appellante,  prevista la situazione che ricorre con riferimento all’orso M49 e cioè dell’orso che “cerca di penetrare in abitazioni, anche frequentate solo stagionalmente”; verificandosi tale evenienza il Pacobace consente la captivazione permanente o – in casi estremi - la soppressione dell’orso".

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La sentenza della Terza sezione del Consiglio di Stato