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FALSO IDEOLOGICO

Operazione Zuzù, processo rinviato più vicina la prescrizione

Operazione Zuzù, processo rinviato più vicina la prescrizione
Un errore sul ruolo del giudice togato fa slittare il dibattimento a dicembre. Truffa e falso i reati contestati nell’inchiesta condotta dai carabinieri.

Il processo nato dall’operazione denominata “Zuzù”, condotta dai carabinieri della Stazione di Vibo Valentia  e che vede sul banco degli imputati 17 fra veterinari ed impiegati dell’Asp di Vibo è stato rinviato al 17 dicembre. Avrebbe dovuto aprirsi il 3 luglio, ma per un errore burocratico, il giudice monocratico del Tribunale ha dovuto rinviare l’udienza dinanzi ad un nuovo e diverso giudice togato.

Ad agosto andranno in prescrizione i reati di truffa e falso ideologico in atti pubblici contestati a gran parte degli imputati. Le indagini dei carabinieri sui fatti che riguardano l’Asp di Vibo Valentia - e  che a dicembre deciderà comunque  se e  quali provvedimenti interni adottare - coinvolgono alcuni veterinari e impiegati, che possono legittimamente avvalersi della prescrizione o rinunciarvi.

L’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia è parte civile nel processo per una vicenda giudiziaria che risale al maggio del 2013.

Gli inquirenti ritengono che in più occasioni il cartellino di entrata ed uscita dall’ufficio sia stato timbrato al posto dei diretti interessati che si sarebbero così illegittimamente assentati dal posto di lavoro. Le presunte condotte illegali, ad avviso della Procura, sarebbero continuate anche dopo i primi arresti.  Fra le acuse mosse ad alcuni veterinari anche quella di aver falsificato i fogli di marcia dei chilometri effettuati con le auto dell’Azienda sanitaria e di aver falsamente attestato diversi controlli in alcune stalle. Controlli che dalle verifiche dei carabinieri non sarebbero emersi. In diversi casi, inoltre gli allevatori non avrebbero posseduto, da oltre un anno, nessun capo di bestiame. In relazione ai controlli sul parco-macchine dell’Asp, gli inquirenti avrebbero poi accertato la sparizione di numerosi fogli di marcia delle autovetture in uso ai veterinari, i quali avrebbero chiesto il rimborso sostenendo di aver “viaggiato” sulle proprie automobili. Per la Procura ignoti avrebbero occultato, disperso o distrutto atti pubblici. (fonte: il vibonese.it)

Truffa e falso ideologico, rinvio a giudizio per 17 veterinari