Le strutture sanitarie private, comprese le strutture veterinarie, devono comunicare all’Agenzia delle Entrate i compensi riscossi per conto dei professionisti interni. Precisazioni.
L'Agenzia delle Entrate ha comunicato anche per il 2023 l'onere dell'invio del
modello SSP (Strutture Sanitarie Private). L'adempimento compete a tutte le strutture sanitarie private, "strutture veterinarie comprese"- chiarisce il consulente fiscale di ANMVI
Giovanni Stassi in seguito ad alcuni quesiti sollevati al servizio di consulenza fiscale in merito alla cosiddetta "riscossione accentrata" istituita 16 anni fa con legge finanziaria.
I compensi per prestazioni erogate direttamente al cliente/paziente- Il servizio di consulenza fiscale dell'Anmvi evidenzia che l'invio del modello SSP riguarda tutte le strutture, qualsiasi sia la forma organizzativa, che mettano a disposizione, a qualunque titolo, locali ad uso sanitario, forniti delle attrezzature necessarie per l'esercizio della professione. Le informazioni da trasmettere all'Agenzia delle entrate riguardano l’ammontare dei compensi complessivamente riscossi ("cd riscossione accentrata") nell'anno precedente in nome e per conto di ciascun Medico Veterinario, per le prestazioni da questi rese all’interno della struttura, in esecuzione di un rapporto, intrattenuto direttamente con l'utente/paziente, che dia luogo a reddito di lavoro autonomo.
Come funziona la riscossione accentrata- Le strutture veterinarie provvedono a:
- incassare il compenso in nome e per conto del professionista prestatore di lavoro autonomo e a riversarlo contestualmente al medesimo (riscossione c.d. accentrata);
- registrare nelle scritture contabili obbligatorie il compenso incassato;
- riversare a ciascun professionista gli importi riscossi, in caso di pagamento in contanti, oppure consegnare i documenti di pagamenti alternativi al contante (per esempio, assegni, carte di credito).
La scadenza nel 2023- Una ulteriore precisazione riguarda la scadenza per l'invio. Quest'anno è stata indicata nel 2 maggio, in quanto quella originaria del 30 aprile ha coinciso con una domenica seguita da una festività nazionale. L’invio deve avvenire esclusivamente
per via telematica, direttamente o tramite intermediari abilitati.
La sanzione- In caso di violazione dell’obbligo di incasso “accentrato” dei compensi e di annotazione degli stessi è applicabile una sanzione da 1.000 a 8.000 euro. A seguito dell’invio, l’Agenzia rilascia un’apposita ricevuta attestante il ricevimento della comunicazione. E' possibile correggere/modificare la comunicazione già inviata.
La norma di riferimento- La comunicazione dei compensi riscossi da parte delle strutture sanitarie private, ricorda il fiscalista Giovanni Stassi, è stata introdotta nel 2006 con decorrenza 1 marzo 2007. La norma di riferimento è l'articolo 1, commi 39 e 40 della
legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge di Bilancio 2006).
Immagine: FiscoOggi.it